Tra un po' si potrà dire addio al bonus per l'acquisto di caldaie a gas, la preferenza è sulle caldaie a condensazione, perché meno inquinanti.
L‘Unione Europea tramite direttive e regolamenti è irremovibile per gli obiettivi posti riguardanti il problema climatico. Tra un po’ si potrà dire addio al bonus per l’acquisto di caldaie a gas, la preferenza è sulle caldaie a condensazione, perché meno inquinanti (come si vedrà più avanti). Ma l’obiettivo sarebbe da raggiungere perché ridurrebbe anche la dipendenza verso il gas russo.
Ebbene, l’obiettivo che si è posta l’UE, dunque tutti i Paesi membri, è lo stop totale di vendita delle caldaie a gas entro il 2030. Quest’ultimo si connette all’altro obiettivo importante, ossia il fermo alle vendite di veicoli a combustione interna, diesel, benzina, e così via, entro il 2035.
Il programma europeo costringe al congedo dal bonus, o meglio dalle agevolazioni economiche previste per il miglioramento energetico di edifici di persone fisiche o giuridiche nei confronti delle caldaie a gas. Infatti, il bonus, che è gestito e emesso dall’Agenzia delle Entrate, sarà valido, salvo ulteriori provvedimenti, fino al 31 dicembre 2024. Tuttavia le agevolazioni più alte, fino a toccare il 65% sono previste proprio per la tecnologia a condensazione.
Bonus, qual è la differenza tra la caldaia tradizionale e a condensazione
In questa sede occorre però fornire la differenza principale tra i due tipi di caldaia, cioè tradizionale e a condensazione. Il bonus della “Riqualificazione energetica” – il nome ufficiale – lo si può ottenere al momento, fino al 2024 è certo, sia per l’uno sia per l’altro; chiaramente devono anche essere di una classe energetica alta, tipo A.
Il motivo secondo il quale si preferiscono quelle a condensazione è l’inquinamento al minimo, in quanto una tipologia del genere non prevede l’emissione e la dispersione dei vapori all’aria, bensì emissione tramite acqua, con un ph più acido rispetto al norma, che va smaltita secondo vari modi. Invece la tradizionale, come risaputo, emette vapori.
Come funziona il bonus e perché l’obiettivo del 2030
Per concludere in tema bonus, spetta a coloro che vogliono portare migliorie energetiche agli edifici che possiedono o in qualità di diretti interessati. La modalità avviene tramite detrazione, quindi è un’agevolazione a tutti gli effetti, che viene messa in atto su Irpef o Ires, a seconda se il richiedente sia una persona fisica o giuridica.
L’agevolazione più alta è del 65%, ottenibile nel caso di acquisto, e sostituzione di un vecchio impianto, di caldaia a condensazione, avente una termoregolazione, di classe A. Se mancasse il requisito del termoregolatore allora il bonus scenderebbe al 50%. Per quanto concerne la classificazione di efficienza energetica, entro il 2025 potrebbe essere modificata a seguito di nuovi regolamenti in fase di studio dal Parlamento Europeo.