Con l’obiettivo prefissato di porre fine ai “bonus a pioggia”, il governo si avvia verso la manovra del 2025 rivisitando diverse agevolazioni fiscali sulle opere edilizie. Alcuni tra i bonus attualmente esistenti potrebbero essere parzialmente modificati, altri totalmente rimossi.
Come stimato dal Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec), nel futuro si prevede infatti una riforma generale delle detrazioni fiscali che superi l’attuale frammentazione verso un approccio integrato. Le direttive nel panorama dell’edilizia e quelle europee sulle Case Green, del resto, sono chiare: tagliare il 16% dei consumi entro il 2030 per gli edifici residenziali.
Nel frattempo, il governo studia anche la revisione delle detrazioni per l’efficientamento energetico degli edifici. In questo senso, il Ministero dell’Economia e dell’Ambiente studiano delle nuove agevolazioni fiscali. Questi, potrebbero mirare solo sugli interventi che premiano l’efficienza energetica.
All’interno della road map che dovrebbe partire dalla prossima manovra di bilancio, l’erogazione degli incentivi fiscali potrebbe essere collegata al Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec) rispettando l’obiettivo UE del 16% in meno sui consumi energetici entro il 2030 per tutti gli Stati membri.
Secondo altre ipotesi, invece, gli incentivi potenziati al 65% sarebbero soltanto su lavori che garantiscono l’aumento della classe energetica dell’abitazione. Tra questi, potrebbero rientrare cappotti sulle facciate, il fotovoltaico, la ventilazione meccanica controllata (Vmc) e le pompe di calore collegate a riscaldamenti a pavimento.