La misura, infatti, è prevista come un aiuto economico alla famiglia fino al compimento dei sei mesi da parte del bambino.
Il bonus latte artificiale 2025 è destinato a tutte le neo mamme che, a causa di alcune patologie non possono allattare. L’agevolazione, prevista dal decreto del Ministero dell’Economia 31 agosto 2021, è stata confermata anche per il 2025.
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La maternità è un evento molto importante nella vita di una donna: diventare mamma, infatti, è un evento che rivoluziona totalmente le proprie abitudini. Questo comporta una serie di “riti” tra cui figura anche l’allattamento. Non poter sopperire a questo naturalmente può comportare sia disagio a livello personale, ma anche e soprattutto a livello economico.
La spesa per acquistare il latte artificiale non è affatto indifferente e si aggiunge alle tante altre necessarie quando nasce un bambino. Il bonus latte artificiale 2025 è stato, infatti, previsto come un aiuto economico alla famiglia fino al compimento dei sei mesi da parte del bambino.
Ecco tutti i requisiti per richiederlo e quali sono le patologie che danno accesso al beneficio.
Bonus latte artificiale 2025: i requisiti
L’incentivo, come abbiamo precedentemente accennato, è rivolto a tutte le neo mamme che a causa di determinate patologie non possono allattare al seno e al contempo non possono accedere alla banca del latte materno donato (BLUD). Attenzione però, perché oltre alla presenza di una patologia certificata è necessario soddisfare anche un requisito reddituale. L’ISEE, infatti, non può essere superiore a 30.000 euro annui.
Le patologie
La distinzione che va fatta per accedere al bonus latte artificiale 2025 è tra impedimenti temporanei e patologie permanenti.
Le condizioni permanenti che danno diritto al bonus sono:
- infezione da HTLV1 e 2;
- sindrome di Sheehan;
- alattogenesi ereditaria;
- ipotrofia bilaterale della ghiandola mammaria (seno tubulare);
- mastectomia bilaterale;
- morte materna.
Le patologie temporanee invece sono:
- infezione da HCV con lesione sanguinante del capezzolo;
- infezione da HSV con lesione erpetica sul seno o capezzolo;
- infezione ricorrente da streptococco di gruppo B;
- lesione luetica sul seno;
- tubercolosi bacillifera non trattata;
- mastite tubercolare;
- infezione da virus varicella zooster;
- esecuzione di scintigrafia;
- assunzione di farmaci che controindicano in maniera assoluta l’allattamento;
- assunzione di droghe (escluso il metadone);
- alcolismo.
Come certificarle?
Le condizioni patologiche della mamma devono essere accertate senza oneri per l’interessata e del servizio sanitario. L’accertamento deve, dunque, essere del Ssn e in particolare:
- da un pediatra o da un neonatologo, se le condizioni si verificano alla nascita o durante la gravidanza;
- dal pediatra, dal medico di base o dallo specialista della relativa patologia se la condizione si verifica dopo il parto.
Infine, è bene specificare che le patologie temporanee vanno sottoposte a verifica mensile.
Bimbi con latte naturale sempre…