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Bonus latte artificiale 2026: cos’è, gli importi, chi può richiederlo e come ottenerlo

Bonus latte artificiale 2026: cos’è, gli importi, chi può richiederlo e come ottenerlo
Bonu latte artificiale 2026

L’incentivo è destinato, in generale, alle neo mamme che a causa di determinate patologie non possono allattare al seno

Il bonus latte artificiale è una misura strutturale che, quindi, è prevista anche per il 2026. A poterlo richiedere sono tutte le neo mamme che non possono allattare il proprio bambino a causa di patologie specifiche. L’incentivo è destinato, in generale, alle neo mamme che a causa di determinate patologie non possono allattare al seno. Il bonus, introdotto dalla Legge di Bilancio 2020 (legge 27 dicembre 2019, n. 160) è attualmente in vigore e può essere richiesto anche per il 2026.

Bonus latte artificiale: i requisiti di chi può richiederlo

In generale, il bonus latte artificiale spetta alle neo mamme che per determinate patologie non possono allattare in modo naturale, quindi al seno, e al contempo non possono accedere alla banca del latte materno donato (BLUD), ma attenzione, perché oltre alla presenza di una patologia (che va certificata) c’è anche un requisito reddituale: l’ISEE non può essere superiore a 30.000 euro annui.

A questo punto, la distinzione va fatta tra impedimenti temporanei e patologie permanenti.

Le condizioni permanenti che danno diritto al bonus sono:

  • infezione da HTLV1 e 2;
  • sindrome di Sheehan;
  • alattogenesi ereditaria;
  • ipotrofia bilaterale della ghiandola mammaria (seno tubulare);
  • mastectomia bilaterale;
  • morte materna.

Le patologie temporanee invece sono:

  • infezione da HCV con lesione sanguinante del capezzolo;
  • infezione da HSV con lesione erpetica sul seno o capezzolo;
  • infezione ricorrente da streptococco di gruppo B;
  • lesione luetica sul seno;
  • tubercolosi bacillifera non trattata;
  • mastite tubercolare;
  • infezione da virus varicella zooster;
  • esecuzione di scintigrafia;
  • assunzione di farmaci che controindicano in maniera assoluta l’allattamento;
  • assunzione di droghe (escluso il metadone);
  • alcolismo.

Le condizioni patologiche della mamma devono essere accertata senza oneri per l’interessata e del servizio sanitario. L’accertamento deve essere del Ssn e in particolare:

  • da un pediatra o da un neonatologo, se le condizioni si verificano alla nascita o durante la gravidanza;
  • dal pediatra, dal medico di base o dallo specialista della relativa patologia se la condizione si verifica dopo il parto.

Le patologie temporanee vanno sottoposte a verifica mensile.

Come fare domanda per il bonus latte artificiale e importi spettanti

L’importo previsto per il bonus latte artificiale ammonta a un massimo di 400 euro annui, ma attenzione: la cifra dipende dal numero di richieste complessive che arrivano alla regione (o alla provincia autonoma).

Le domande, infatti, verranno gestite su base regionale, e non nazionale. Si può fare domanda fino al compimento dei 6 mesi del bambino o della bambina.

La domanda va presentata all’azienda sanitaria locale di appartenenza, che a sua volta autorizza l’erogazione del contributo nel limite di 400 euro annui e senza ulteriori risorse regionali.

Sulla base della certificazione, il medico provvederà alla prescrizione mensile di formule per lattanti che sono incluse nel registro nazionale. L’erogazione avviene direttamente presso:

  • centri di riferimento presso i quali sono in cura le donne;
  • presidi delle aziende sanitarie locali;
  • farmacie convenzionate;
  • tutti gli altri fornitori autorizzati alla vendita secondo le direttive all’uopo emanate dalle regioni e province autonome

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