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Bonus Mobili, arriva la proroga per il 2026

Bonus Mobili, arriva la proroga per il 2026
mercato immobiliare

Riconfermato anche per il 2026 il bonus mobili: ecco cosa cambia e come si potrà utilizzare il bonus per la propria casa

Il Bonus Mobili resterà in vigore anche per gli acquisti effettuati nel 2026. Con la bozza di legge di Bilancio, che adesso verrà esaminata dal Parlamento per essere convertita in legge ed entare in vigore dal prossimo 1° gennaio, il Governo intende prorogare la scadenza di questa agevolazione, oggi fissata al 2025, mantenendo invariate l’aliquota di detrazione al 50%, il tetto di spesa a 10.000 euro e la ripartizione in 10 anni.

Cos’è il Bonus Mobili 2026

La proroga inserisce l’anno 2026 tra quelli agevolati dall’art. 16, comma 2, del D.L. 63/2013. In concreto, chi acquista mobili e grandi elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto di interventi edilizi agevolati potrà continuare a detrarre il 50% della spesa, entro un tetto massimo di 5.000 €, ovvero un beneficio che può raggiungere i 2.500 €, ripartito in 10 quote annuali di pari importo.

Perché conta la data di inizio lavori

Va ricordato che, come avvenuto in precedenza, il bonus mobili 2026 non è da considerarsi un incentivo “autonomo”. Può essere richiesto solo se agganciato ad interventi di recupero del patrimonio edilizio (art. 16-bis TUIR). 

Resta pertanto fondamentale la regola temporale, ovvero che la data di avvio dei lavori deve essere antecedente a quella degli acquisti.
Nella pratica, è indispensabile la data presente nel titolo edilizio o nella comunicazione all’ASL, nei casi in cui è prevista.

Qualora i lavori da effettuare non richiedono la redazione di pratiche edilizie, basterà una dichiarazione sostitutiva resa dal contribuente. Aver chiaro questo dato, eviterà possibili contestazioni in sede di dichiarazione dei redditi.

Quali interventi danno diritto al Bonus Mobili 2026

Per ottenere il bonus mobili ed elettrodomestici è necessario effettuare interventi di recupero edilizio.
Sulla singola unità immobiliare sono agevolanti:

•  Manutenzione straordinaria (es. rifacimento/adeguamento impianti elettrici e idrico-sanitari, sostituzione caldaia con modifica impiantistica, spostamento tramezzi, realizzazione/trasformazione servizi igienici, interventi su coperture con opere).

•  Restauro e risanamento conservativo(consolidamento, ripristino e rinnovo degli elementi senza alterare la struttura).

•  Ristrutturazione edilizia (es. frazionamento/accorpamento, demolizione e ricostruzione nei limiti consentiti).

•  Ripristino/ricostruzione di immobili danneggiati da eventi calamitosi con stato di emergenza.

Sono invece escluse dall’incentivo, se svolte da sole sulla singola unità, le attività che fanno riferimento alla manutenzione ordinaria e all’edilizia libera, come: tinteggiatura, sostituzione pavimenti/porte interne senza opere murarie, piccoli ripristini. Possono dar diritto al bonus mobili solo se inserite in un intervento complessivo di manutenzione straordinaria, restauro, ristrutturazione.

Per quanto riguarda gli interventi di recupero nelle parti comuni condominiali, invece, oltre a quelli già citati sopra, dà diritto al bonus mobili 2026 anche la manutenzione ordinaria: tinteggiatura scale, sostituzione pavimentazioni comuni, portoncino d’ingresso, citofoni/TV, illuminazione condominiale.
In questi casi, il bonus mobili riguarderà però gli arredi e gli elettrodomestici per gli spazi comuni (portineria, alloggio custode, lavanderia condominiale), la cui detrazione spetta ai singoli condomini in base alla quota.

Infine rientrano tra quelli che danno diritto al bonus mobili 2026, anche gli interventi eseguiti sull’intero edificio, in particolare: restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia. 

In quest’ultima categoria è compresa anche la demolizione e ricostruzione con riduzione del rischio sismico in zone 1, 2 e 3, quando l’operazione è realizzata da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare o da cooperative edilizie che, entro 18 mesi dal termine dei lavori, vendono o assegnano le unità immobiliari risultanti.

Può ottenere il bonus mobili 2026 anche chi acquista:
•  un immobile in un edificio demolito e ricostruito da un’impresa di costruzione e beneficia della detrazione sul 25% del prezzo di vendita;
•  un immobile in zona sismica 1, 2 o 3, situato in un edificio demolito e ricostruito, con miglioramento antisismico, da un’impresa di costruzione e beneficia del sismabonus acquisto.

La data dell’inizio dei lavori di ristrutturazione o dell’acquisto dell’immobile deve però precedere quella in cui si acquistano gli arredi.