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Il Mercato approva il governo Conte-bis

Nessuno avrebbe pronosticato che Giuseppe Conte sarebbe stato incaricato dal Presidente della Repubblica per formare il suo secondo governo.
Eppure questa circostanza si è verificata. Cosicché il professore pugliese ha assunto il ruolo vero di Presidente del Consiglio, abbandonando quello, per la verità molto minore, di arbitro o notaio fra due galli (Salvini e Di Maio).
Viene abbandonata quella incomprensibile iniziativa delle due parti, denominata contratto, per cui oggi si accinge a varare un programma condiviso dai due partiti che formano questo governo.
Sapremo nei prossimi giorni se comprenderà le indispensabili riforme, soprattutto quelle riguardanti burocrazia, giustizia, codice degli appalti ed altre, per mettere nuovo carburante nella macchina dell’Italia, che in questi ultimi anni è sempre andata indietro.

Ho avuto modo di incontrare Giuseppe Conte nei giardini del Quirinale, lo scorso primo giugno. Era solo, mentre Salvini e Di Maio erano circondati da numerose persone. Abbiamo scambiato alcune valutazioni ed io l’ho incoraggiato ad andare avanti. L’impressione che mi è rimasta è stata quella di una persona consapevole delle sue difficoltà, ma volitiva e capace.
Nella scelta dei ministri, Conte dovrà usare la sua acquisita autorevolezza per evitare di mettere nei posti giusti le persone sbagliate. In questo indirizzo si è inserito con molta decisione il fondatore del Movimento 5 stelle, Beppe Grillo, il quale gli ha comunicato che sarebbe opportuna la scelta di persone competenti da inserire nei diversi ministeri, cioè tecnici e non politici, mentre alla seconda linea, continua ancora Grillo, cioè quella dei viceministri e dei sottosegretari, possono essere indicati i cosiddetti politici.
L’indicazione di Grillo che riconosce la scarsa qualità media della classe politica, anche se comunque emergono personalità di valore, è tutta un programma.
Ma se Conte nomina qualche ministro tecnico non scontenterà nessuno, ovvero scontenterà tutti quei politici che avrebbero aspirato a diventarlo. Non sappiamo se riuscirà nell’epica impresa di creare un governo con persone competenti, ma glielo auguriamo.
A questo punto, dobbiamo rilevare una questione positiva e cioè che in questa crisi agostana, forse la prima del dopoguerra, mercato, Borsa e vendita dei bond non hanno mostrato alcuna insofferenza. Anzi la loro tendenza è stata decisamente verso il più.
Il Mercato è stato tranquillo, lo spread è sceso al minimo, non vi sono state manifestazioni di incertezza in questa direzione. Lo stesso può dirsi della Borsa italiana nella quale gli indici sono addirittura cresciuti e non retrocessi.
E poi, come una ciliegina sulla torta, appena conclusa la crisi, la remunerazione dei bond italiani è scesa all’uno percento.
Non va nascosto però che la diminuzione dello spread e della remunerazione dei bond è anche conseguenza della parallela diminuzione dei bund tedeschi.
In questo quadro tranquillo, il presidente incaricato avrà ancora più forza nel mettere insieme una compagine di governo eccellente, che possa recuperare anche prestigio internazionale.

Grillo ha anche inviato un altro ammonimento: no al poltronificio. Esso vale per qualunque casella del nuovo governo. Cosicché Conte sa che uno dei due partiti chiede di nominare politici capaci nella seconda e terza linea, come prima si accennava, e non gente che si siede nella poltrona e non sa fare l’attività per cui è stato incaricato.
Conte ha bisogno di ministri non solo autorevoli, ma che siano utili a creare e mantenere le relazioni con l’Europa, in modo da instaurare colloqui idonei ad ottenere quelle deroghe di cui la legge di Bilancio 2020 avrà necessità.
Non occorre battere i pugni sul tavolo, né dimostrarsi cialtroni per ottenere quello che serve al Paese. La ragione si dimostra con pacatezza e con adeguati argomenti, non alzando la voce, come fanno i buzzurri. Per imporre la ragione ci vuole cultura, buon senso e pazienza, non urla degli scalmanati.
Auguri, professore Conte, auguri per la svolta urgente ed indispensabile di cui ha bisogno il Paese.