Boss scarcerati, Di Matteo allo show di Gilletti, "il segnale che passa è devastante" - QdS

Boss scarcerati, Di Matteo allo show di Gilletti, “il segnale che passa è devastante”

Boss scarcerati, Di Matteo allo show di Gilletti, “il segnale che passa è devastante”

lunedì 15 Giugno 2020

“La scarcerazione dei boss “è un segnale che viene colto dalla maggior parte della popolazione come un segnale quasi di impunità del mafioso o comunque un segnale di speranza anche per chi è stato condannato più volte. Anche il peggiore dei mafiosi ha diritto alla tutela della sua salute ma lo Stato ha il dovere di fare di tutto perché la salute di ciascun detenuto venga tutelata all’interno delle strutture”.

Lo ha detto a Non è l’arena, lo show televisivo di Massimo Giletti su La 7, il magistrato Nino Di Matteo componente del Csm.

“Un mafioso – ha aggiunto – anche al 41 bis si industria sempre per cercare di fare arrivare, soprattutto se è un capo, le direttive fuori dal carcere ai suoi. Figuriamoci se quel mafioso ha avuto la possibilità di tornare a casa”.

“Io – ha detto ancora – penso di aver capito una cosa importante tra le altre, e cioè che la vera forza della mafia e soprattutto la vera forza di Cosa nostra sta nella sua capacità storica di intessere rapporti con il potere, con il potere politico, con il potere imprenditoriale economico, purtroppo anche con il potere istituzionale”.

“Quando Riiina – ha sottolineato – venne cercato da uomini dello Stato per il tramite di Vito Ciancimino si convinse che la strategia che aveva iniziato con l’omicidio dell’eurodeputato Salvo Lima e proseguito con l’attentato di Capaci era una strategia che stava pagando, lo Stato piegava le ginocchia” e allora “Cosa nostra capì che era il momento di insistere con quella strategia delle bombe”. Da allora “sono stati sempre eliminati gli uomini anche dello Stato delle istituzioni e della politica che costituivano diciamo un ostacolo rispetto al mantenimento di uno status quo di una sorta di alleanza nascosta di pacifica convivenza tra Cosa nostra ed il potere. Chi costituiva un ostacolo con il suo rigore con la sua intelligenza con la sua bravura con la sua professionalità veniva colpito e molte volte è stato colpito dalla mafia dopo essere stato isolato e delegittimato dalle istituzioni e dalla politica”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017