Brava Giorgia, giusto comportamento - QdS

Brava Giorgia, giusto comportamento

Carlo Alberto Tregua

Brava Giorgia, giusto comportamento

mercoledì 25 Ottobre 2023

Un anno di tosto Governo

Gentile Giorgia (non ti chiamo cara perché non ho confidenza), ho avuto il piacere di conoscerti quando sei venuta a trovarmi (era il 21 febbraio del 2018) in questa sede e abbiamo trascorso qualche ora con simpatia e competenza. Anche allora, pur rappresentando un partito di pochi punti percentuali, dimostravi una ferrea volontà di riuscire e una capacità di perseguire l’obiettivo di sfondare nel tetro teatro della politica italiana.
Molti affermano che hai un brutto carattere, perciò desidero ricordare il grande Enzo Biagi quando affermava: “Chi ha carattere ha un brutto carattere”.
Non è mia abitudine fare alcun panegirico né spandere miele nei confronti di chicchessia e meno che mai nei tuoi confronti, ma l’onestà intellettuale che deve avere chi dirige un giornale mi impone di scrivere quello che precede, insieme alle ombre che ho evidenziato in altri editoriali e che questo giornale ha messo in chiaro in inchieste basate sui dati e non sullo stupido chiacchiericcio di tanti.

Non è mia abitudine confondere il sacro col profano ed è per questo che sulla vicenda della tua famiglia non oso proferire alcuna parola. Tuttavia, mi corre l’obbligo di sottolineare il tuo comportamento succinto e fermo nel comunicare al mondo dell’informazione che la tua relazione con Giambruno era finita in quel momento, senza spiegare alcuna ragione perché non ce n’era motivo. Ogni cittadina e cittadino potrà farsi l’opinione che vuole, ma un punto deve essere fermo: mai confondere gli affetti con gli affari né, tantomeno, utilizzare i primi per condizionare i secondi e neppure il contrario.
In altri termini, la gente dovrebbe abituarsi ad applicare nelle vicende diuturne le regole del codice etico di tutti i tempi, secondo il quale è necessario adottare equità e temperanza, comprensione e giustizia; mai eccedere in un senso piuttosto che in un altro.

Purtroppo, dobbiamo constatare che la gente prova quasi gusto a occuparsi degli affari degli altri, soprattutto quando questi altri sono personaggi noti. La dimostrazione sono quei settimanali del più importante gruppo editoriale italiano che vende centinaia e centinaia di migliaia di copie pubblicando sciocchezze su sciocchezze.

Gentile Giorgia, consentimi di fare qualche osservazione sul primo anno del tuo Governo.
Ho apprezzato, per quello che vale, la prudenza e la rapidità nel fare i conti. Quasi mai il disegno di Legge di bilancio era stato approvato in ottobre; mi auguro che vi sia fermezza nell’approvare la legge prima di Natale senza subire stravolgimenti da parte di un Parlamento desideroso di accontentare tutti e proprio per questo capace di sfasciare i conti dello Stato.
Insieme alla Legge di bilancio, però, stanno segnando il passo le quattro riforme fondamentali: Concorrenza, Fisco, Pubblica amministrazione e Giustizia. Questo non va bene perché esse costituiscono altrettanti pilastri di una politica attiva che deve migliorare lo status quo del Popolo italiano.
Forse la più importante fra le quattro è la legge di riforma della Pubblica amministrazione e vediamo perché.

Vi è una regola elementare che dice: “Essere ordinati semplifica la vita”. Cosa vediamo nella Pubblica amministrazione? Che non vi è ordine e questo complica la vita di cittadine e cittadini; non vi è ordine perché non esiste il Piano organizzativo dei servizi (Pos) che faccia l’inventario delle attività da svolgere indicando chi le debba effettuare, in quali tempi, con quali risorse umane e finanziarie.

Negli ultimi trent’anni nessun Governo è riuscito a riformare la Pubblica amministrazione per renderla un corpo attivo, funzionale e capace di produrre risultati. Mi voglio augurare che la tua fermezza riesca a indirizzare il ministro al ramo, Paolo Zangrillo, affinché rapidamente si arrivi alla sospirata, indispensabile e straordinaria riforma.

Sono certo che sei convinta che una macchina per funzionare deve avere motore e altri organi in perfetta efficienza. Il nostro Paese è una macchina con motore e altri organi in perfetta inefficienza. Dunque, occorre una revisione rapida ed efficace.
Auguri per il prossimo anno di Governo.

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