La matematica è la base di moltissime discipline: dalla filosofia alla musica, dall’astrofisica alla fisica, dalla letteratura alla geografia. Persino la grammatica di una lingua è basata sulla matematica.
L’importanza di questa materia è sottovalutata. C’è a chi non piace, c’è chi preferirebbe non approcciarvisi mai, ma il ragionamento matematico (non solo tabelline o integrali), cioè il ragionamento logico, è un requisito importante nella vita quotidiana.
La matematica è anche un linguaggio universale. La musica, per esempio, è scritta su base matematica ed è usata come mezzo che unisce i popoli, poiché può essere compresa da tutti in quanto è scritta sempre allo stesso modo e viene letta allo stesso modo.
Non sembri un salto molto lungo, ma si potrebbe dedurre che chi è bravo/a in matematica sia bravo/a a vivere. Ora cerchiamo di spiegarvi questa informazione che può sembrare arbitraria.
Quando si vuol fare qualcosa nella vita si comincia a fantasticare e alle volte la fantasia porta tanto lontano che è difficile ridurla a concretezza; quella concretezza che è la base per formulare progetti in qualunque forma. Anche un pezzo di carta e una matita possono costituire l’embrione di un progetto, come un brano musicale scritto dai compositori su fogli volanti con metodo matematico (cioè le note).
Qualunque progetto, di qualunque specie e natura, utilizza sempre la matematica, ripetiamo, il ragionamento matematico; dal che si dovrebbe dedurre che chi ha dentro di sé meccanismi logici basati sui numeri riesce meglio a progettare, a sviluppare e a realizzare. Ovviamente vi sono altri requisiti fondamentali, come la creatività, lo spirito d’iniziativa e la volontà di concretizzare un’idea.
Quando parliamo della matematica non ci riferiamo solo a quella che è alla portata di tutti noi, ma a quella più complessa che compone i software e, per ultimi, quelli dell’Intelligenza Artificiale (IA). Questi prodigiosi software, peraltro molto recenti, stanno trasformando il modo di vivere di intere popolazioni che li cominciano a utilizzare.
Vogliamo tralasciare i catastrofisti che ritengono che l’IA possa sostituire l’umano, poiché questi dimenticano che tutto ciò che viene prodotto dalle persone non può eguagliare la stessa mente. Tuttavia, non si può nascondere che questi software riescono a elaborare miliardi di informazioni in tempi brevissimi, quasi istantanei, quindi sotto questo profilo hanno superato di gran lunga la capacità elaborativa della mente umana.
Forse tra i rischi dell’IA, vi è il rallentamento del funzionamento del pensiero delle persone, in quanto gli esseri umani diventeranno sempre più pigri, fisicamente e mentalmente, cosa che già è in corso.
Considerando, invece, gli aspetti positivi, l’IA è una tecnologia che consente di guadagnare tempo e aumentare la produttività. Per chi lavora, questi due elementi sono fondamentali. Tante domande che ci poniamo quando progettiamo, trovano risposte esaurienti in tempo reale.
Tutto si riduce, quindi, a un utilizzo consapevole e ragionato di quest’ultima, perché in medio stat virtus.
L’IA non è ancora diffusa, tuttavia, vi è già una lista delle principali fonti che sono sul mercato. Precisamente: OpenAi, Gemini 2.0, Claude 3.7 Sonnet e DeepSeek R1. A queste fonti si può accedere liberamente oppure attraverso abbonamenti, anche con piccoli canoni da venti fino a cento euro al mese.
L’accenno all’IA non ci fa distogliere l’attenzione dall’affermazione di fondo: tutto è basato sulla matematica, come gli algoritmi che fanno funzionare questa tecnologia.
La matematica è stata una tra le prime discipline a svilupparsi. Nata in Oriente, è rimasta invariata nello spazio e nel tempo: la matematica di base insegnata nelle scuole è identica ovunque. Ed è proprio a scuola che gli/le insegnanti dovrebbero farne capire l’importanza ai/alle giovani.
Ma allora, sono di seconda categoria i/le sognatori/trici, i/le poeti/esse, i/le pensatori/trici? Non solo non sono di seconda categoria, ma sono figure fondamentali per l’evoluzione delle società. Ed anch’essi/e, infatti, utilizzano la matematica!

