Decreto Mise sulla Guri n. 156 del 6 luglio scorso: entro il 5 agosto saranno definite modalità di presentazione delle domande
ROMA – Soldi assegnati e sportelli chiusi. Parliamo di uno degli ultimi atti del Mise guidato dal ministro leghista Giancarlo Giorgetti. Atto volto a dare nuovo impulso all’innovazione e alla ricerca italiana, sia pubblica che privata.
Il 6 luglio scorso è stato infatti pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 156 il decreto del 7 giugno 2022 del Ministero dello sviluppo economico che assegna per l’anno in corso risorse complessive pari a 46 milioni di euro ai nuovi bandi Brevetti+, Disegni+ e Marchi+. Un intervento che rientra nell’ambito della programmazione prevista dalla riforma sulla proprietà industriale per il triennio 2021-2023, adottata proprio dall’ormai uscente ministro.
Destinati alle Pmi per favorire la brevettabilità e la valorizzazione di idee e progetti
Questi contributi agevolativi sono destinati alle Pmi per favorire la brevettabilità e la valorizzazione di idee e progetti. 30 milioni di euro, di cui 10 provenienti dal Pnrr, saranno destinati alla misura Brevetti+, l’incentivo gestito da Invitalia che punta a valorizzare i brevetti più attuali e i progetti più qualificati che derivano dai risultati della ricerca pubblica e privata. 14 milioni andranno a Disegni+, mentre 2 milioni sono stati previsti per Marchi+.
Soldi che potrebbero rischiare di non arrivare ai diretti interessati.
Soldi, tuttavia, che potrebbero rischiare di non arrivare ai diretti interessati. Infatti, nonostante la pubblicazione in Gazzetta, sono ancora da stabilire la data di apertura degli sportelli, le modalità e i termini di presentazione delle domande per accedere ai contributi. Gli avvisi di riapertura dei bandi relativi alle misure agevolative Brevetti+, Disegni+ e Marchi+ saranno infatti pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sul sito www.uibm.mise.gov.it entro trenta giorni dalla pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, avvenuta il 6 luglio 2022. Attesa che si allungherà data la crisi in atto.
Intorno a questa misura c’è un clima di incertezza
Insomma, attualmente intorno a questa misura c’è un clima di incertezza che non fa certamente bene al settore dell’innovazione siciliana, che da diversi anni è ormai a motore spento nonostante tutti i provvedimenti presi fino ad ora.
Basti pensare che nel 2021 aziende e cittadini siciliani hanno presentato 290 domande di brevetto, di cui 140 hanno ottenuto la concessione europea. Di questi, 90 riguardano invenzioni, mentre 50 modelli di utilità. Dati forniti in esclusiva dal Mise al QdS e pubblicati sulle colonne di questo giornale nell’inchiesta del 2 marzo scorso. Certamente un balzo in avanti rispetto all’anno precedente, quando i brevetti targati Sicilia erano stati solamente 31. Ma rimangono pur sempre solo l’1,56% del totale italiano: nell’intera Penisola ne sono stati concessi ben novemila nel 2021. Un gap che può essere spiegato con il minor numero di aziende che il Sud e la Sicilia in particolare ospitano rispetto al Nord.