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Le bugie del branco sull’omicidio di Paolo Taormina, c’è un altro indagato: ha mentito al Pm

Le bugie del branco sull’omicidio di Paolo Taormina, c’è un altro indagato: ha mentito al Pm

Si chiama Vincenzo Viviano ed è amico di Gaetano Maranzano l’assassino reo confesso del delitto avvenuto la notte di domenica 12 ottobre. Salgono a cinque gli indagati per aver dato false informazioni ai pubblici ministeri

Possibile svolta nelle indagini sull’omicidio di Paolo Taormina. C’è un altro indagato. Si chiama Vincenzo Viviano, amico di Gaetano Maranzano, l’assassino reo confesso del delitto avvenuto la notte di domenica 12 ottobre.  

Viviano avrebbe mentito al pubblico ministero fornendo informazioni false fornendo una versione che non convince gli inquirenti e che farebbe acqua di fronte al materiale investigativo.

Tuttavia il suo sarebbe un ruolo delicato: da quanto emergerebbe dalle indagini, dal video che ha ripreso la scena Viviano avrebbe schiaffeggiato un cliente del pub dove lavorava Paolo Taormina. Si tratta del momento che precede l’omicidio.

Perché subito dopo la vittima esce dal locale per tentare di calmare la situazione e viene colpito a morte da un colpo di pistola alla testa.

A casa dello stesso amico e indagato, allo Zen, i carabinieri hanno trovato le collane dorate e pacchiane che Maranzano indossava la notte del delitto.

Sono così cinque gli indagati per aver mentito ai Pm

Con lui sono cinque gli amici dell’assassino a cui viene contestato lo stesso reato. Tutti sono stati convocati in caserma come persone informate sui fatti, ma i pubblici ministeri hanno fermato l’audizione quando la posizione è cambiata. E da semplice testimoni sono stati iscritti nel registro degli indagati.

Ancora non si sa quali siano le menzogne che hanno caratterizzato il racconto. Tutti gli indagati si sarebbero coperti fra loro. Il quinto sarebbe uno degli ultimi ad aver visto Maranzano prima che si spostasse nella casa di via Nino Geraci al Cep.

Il branco che raggiunse il locale in via Spinuzza, nel cuore della movida di Palermo, era formato da almeno sette persone. Queste sono fuggite a bordo di scooter e una macchina con una tappa a Borgo Vecchio per prendere una birra.