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Dal bullismo al revenge porn, i pericoli dello spazio digitale

Dal bullismo al revenge porn, i pericoli dello spazio digitale
Iside Castagnola

Il rapporto Terre des hommes dell’osservatorio Indifesa dice che il 65% dei giovani ha subito qualche forma di violenza. L’intervista all’avvocato Castagnola, già componente del comitato Media e minori del ministero delle Imprese

ROMA – L’ambiente digitale offre agli adolescenti enormi opportunità di apprendimento, socializzazione e intrattenimento, ma presenta anche rischi significativi. Cyberbullismo, dipendenza da social media, esposizione a contenuti inappropriati, divulgazione di foto sui social media e diffusione di false informazioni sono tra i problemi più comuni. Negli ultimi anni, il bullismo e il cyberbullismo sono diventati problemi sempre più diffusi tra bambini e adolescenti. In Italia, sulla base dei dati 2024 dell’osservatorio Indifesa, realizzato da Terre des hommes, il 65% dei giovani dichiara di aver subito una qualche forma di violenza, tra questi il 63% ha subito atti di bullismo e il 19% di cyberbullismo.

Ne abbiamo parlato con l’avvocato Iside Castagnola, già membro del Comitato Media e Minori presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy, esperta di tutela dei minori e componente dell’Osservatorio cyberbullismo del centro di ricerche Università di Roma Tor Vergata.

Quali politiche educative e strumenti tecnologici possono essere implementati per promuovere un uso consapevole e sicuro del digitale tra gli adolescenti, garantendo al contempo un equilibrio tra controllo e autonomia?
“Per garantire un uso sicuro e consapevole del digitale tra gli adolescenti, è essenziale un approccio combinato tra educazione e tecnologia. Le scuole devono integrare l’educazione digitale nella programmazione, mentre le famiglie devono promuovere il dialogo e la consapevolezza. Strumenti come parental control adattivi, intelligenza artificiale per la moderazione dei contenuti e app di gestione del tempo online, aiutano a bilanciare sicurezza e autonomia. L’obiettivo è formare giovani responsabili, capaci di navigare nel web con spirito critico e rispetto per sé e gli altri”.

Qual è la differenza tra bullismo e cyberbullismo?
“Il bullismo è un comportamento aggressivo ripetuto nel tempo, che può essere fisico, verbale o relazionale. Il cyberbullismo, invece, avviene online, attraverso social network, chat o videogiochi, ed è ancora più insidioso perché non ha limiti di spazio e tempo: la vittima può essere colpita ovunque e in qualsiasi momento”.

Quali sono le conseguenze per le vittime?
“I ragazzi che subiscono bullismo sviluppano spesso ansia, depressione, bassa autostima e difficoltà scolastiche. Il cyberbullismo, poi, ha un impatto psicologico devastante: l’umiliazione pubblica può spingere alcuni giovani all’isolamento e, nei casi più estremi, persino a gesti autolesivi o suicidari”.

Come si può prevenire?
“La prevenzione è fondamentale e deve coinvolgere famiglie, scuole e istituzioni. Bisogna educare i ragazzi all’empatia e al rispetto, monitorare il loro uso dei social e intervenire tempestivamente nei casi sospetti. Per questo motivo, con l’associazione Articolo Ventuno portiamo in tutte le scuole d’Italia la Carta d’Assisi dei bambini, l’unico documento sull’educazione digitale scritto assieme a Padre Enzo, firmato da Papa Francesco e rivolto ai più piccoli. Inoltre, è importante che le vittime non restino in silenzio: parlare con un adulto di fiducia può fare la differenza. Alla luce degli ultimi episodi di cronaca, insomma, non ci si può più limitare oggi a chieder ai figli com’è andata a scuola e se hanno fatto i compiti”.

Cosa possono fare i genitori?
“I genitori devono osservare i cambiamenti nel comportamento dei figli, dialogare con loro e insegnare un uso consapevole di internet, soprattutto con l’esempio, trasmettere che un buon voto a scuola è più importante di un like sui social. Far capire che l’identità è più importante dell’immagine o dell’approvazione altrui. È utile anche coinvolgerli in attività che rafforzino la loro autostima e il senso di appartenenza a un gruppo di coetanei che abbiano un progetto comune, dei valori.” “Il bullismo e il cyberbullismo sono battaglie che si possono vincere solo con la consapevolezza e l’educazione”.

Un fenomeno sempre più diffuso tra i giovani è anche il revenge porn. Di cosa si tratta, quali sono i rischi? Come affrontarlo?
“Il revenge porn è la diffusione non consensuale di immagini o video intimi, spesso per vendetta dopo la fine di una relazione. È una forma di violenza digitale che può avere conseguenze devastanti: la vittima subisce un’enorme esposizione pubblica, con gravi ripercussioni psicologiche e sociali, fino a casi estremi di suicidio. È fondamentale sensibilizzare i giovani sull’importanza della privacy online e sulle gravi conseguenze legali di questi atti, che in Italia sono puniti con pene severe. La scuola, la famiglia, i centri sportivi e ricreativi per ragazzi, le istituzioni e la società devono unire le forze per proteggere i più giovani e costruire un ambiente che tuteli la dignità e la sicurezza per tutti”.