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Bullizzata dagli alunni e sospesa dalla preside: insegnante sporge denuncia

Bullizzata dagli alunni e sospesa dalla preside: insegnante sporge denuncia

Una sfida social tra gli studenti di un liceo scientifico crea gravi disagi fisici e psicologici a un’insegnante di sostegno.

Ci mancavano soltanto le sfide social per rendere ancora più problematiche le scuole italiane. Dal liceo scientifico G.B. Grassi di Latina giunge fresca fresca una storia che, per come si è evoluta ha dell’incredibile. Vittima un’insegnante precaria da 10 anni, entrata in servizio presso il suddetto istituto come docente di sostegno. La donna ha scoperto che, l’alunno spinto dal compagno, che le era finito addosso facendola cadere per terra provocandole un trauma allo sterno, non era affatto frutto di una dinamica fortuita bensì un vero e proprio atto di bullismo. . Finita in ospedale, dopo avere perso due volte conoscenza, a causa del trauma le era stato diagnosticata una sindrome vagale.

La sfida social

Si è trattato in pratica di una sfida social tra studenti, consistente nel far cadere un insegnante, filmarla e postare il video sui social network. Come detto un atto di cyberbullismo, frutto di una sorta di gioco tra giovanissimi con le immagini accompagnate da una nota canzone di Vasco Rossi. Da qui la decisione di denunciare il tutto alla Procura per i minori causa bullismo da parte dei suoi studenti. Ma i guai della prof non sono comunque finiti qui, anzi.

Voglio giustizia

Rientrata dopo due settimane di riposo a scuola, e dopo avere altresì scoperto che, in una nota messa nello stesso periodo, la stessa, sui social era accompagnata dalla scritta: «Quella magnata della supplente», ecco l’amara sorpresa. La mamma di uno dei giovani ammoniti ha presentato un esposto contro la cinquantaduenne con l’accusa di «molestie verbali a carattere esplicitamente sessuale» nei confronti dei due studenti. Da qui la decisione del dirigente scolastico di sospenderla, poiché potrebbe arrecare «turbamento e pregiudizio» agli studenti. La professoressa risulta dunque attualmente senza lavoro. «Mi sento ferita e adesso voglio giustizia», ha detto la prof. Il preside, invece, assicura che «si tratta di episodi diversi e non correlati». Ora la parola agli inquirenti.