Protocollo di intesa tra governo nazionale e regionale per snellire le procedure. In quale direzione si sta andando.
Un protocollo in sei articoli in cui la Regione siciliana e il Ministero per le riforme e la semplificazione individuano le linee di intervento per la semplificazione normativa a beneficio di imprese e cittadini. La bozza del protocollo è stata approvata in occasione dell’ultima riunione della giunta regionale e adesso si attende la firma del presidente Renato Schifani e del ministro Elisabetta Alberti Casellati.
Semplificazione richiesta a livello europeo
Nel testo si evidenzia “l’esigenza comune alle parti sottoscrittrici di migliorare sempre di più la qualità formale e sostanziale della legislazione, per quanto riguarda gli effetti che la stessa produce su cittadini e imprese, nonché di assicurare la corretta applicazione dei meccanismi volti a semplificare la legislazione sulla azione amministrativa, atteso che la semplificazione viene annoverata nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza fra le riforme abilitanti, atte a rimuovere gli ostacoli amministrativi che penalizzano la competitività del nostro sistema economico, anche sul piano internazionale ed, in particolare, la semplificazione normativa rappresenta un obiettivo primario per il buon andamento dell’attività amministrativa, anche a livello europeo”.
Si inizia dalla 241 del 1990
Il protocollo prevede che sia la Regione siciliana a proporre al ministero gli interventi di semplificazione che ritiene possano essere più efficienti e il ministero si impegna a valutarle e a proporle al governo nazionale. Tra questi possono esserci testi unici su determinate materie, la predisposizione di disegni di legge. Ma anche, in particolare, il riordino delle legge 241 del 1990 che regola l’intero procedimento amministrativo per quel che riguarda il silenzio assenso; l’ampliamento della validità della applicazione della Scia, la digitalizzazione dei provvedimenti. A legislazione vigente, infine, le parti si impegnano ad utilizzare le migliori pratiche già diffuse e in uso, uniformare le procedure attraverso l’uso di prassi amministrative che non appesantiscano il procedimento ma anche a uniformare i comportamenti degli uffici per quel che riguarda i rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione. Infine il protocollo prevede la nascita di un tavolo tecnico congiunto alla presenza di esponenti del ministero e della Regione.