La procedura d'infrazione costerebbe agli italiani circa 8 mila euro al giorno.
La *Commissione Europea* *ha accolto le osservazioni su quanto previsto in materia venatoria dalla **legge di bilancio n. 197/2022* <https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2022/12/29/22G00211/sg>*e ha chiuso la procedura Pilot*cui seguirà procedura d’infrazione contro l’Italia se la normativa non sarà modificata. Lo comunica l’*Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa)*, che rende nota la *lettera inviata dal Ministero per gli Affari europei ai Ministeri dell’Ambiente e dell’Agricoltura* in cui “s’invitano le Amministrazioni a valutare le iniziative più opportune volte a prevenire l’avvio di una procedura d’infrazione”.
Avvio procedura d’infrazione
*In caso di procedura di infrazione, la sanzione costerà a tutti gli italiani circa 8 mila euro al giorno *fino a quando il Governo non si adeguerà alla normativa europea sulla tutela dell’ambiente e della
biodiversità. Sotto la lente della *Commissione* sono finiti i commi 447 e 448 dell’articolo 1 della legge poiché l’Italia non ha eliminato l’incertezza giuridica introdotta dalla legge, che continua a rappresentare un problema di conformità con le /Direttive europee Uccelli /e/Habitat/, spiega l’*Oipa*, quindi, come si legge nella nota,“la Commissione intende proporre l’avvio di una procedura d’infrazione”.
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Rischio mattanza indiscriminata
In particolare, il comma 447 concede alle Regioni la facoltà di provvedere al controllo e, se necessario, autorizzare piani di controllo numerico, mediante abbattimento o cattura, delle specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia come le aree protette, e nei periodi dell’anno in cui la caccia è vietata. L’*Oipa *fa notare come tali previsioni determino una *mattanza indiscriminata della fauna mettendo inoltre a rischio la pubblica sicurezza e incolumità*. Ogni anno, a fine stagione venatoria, si contano morti e feriti anche tra gli umani, cacciatori e non.
Norme da rivedere
Permettere battute di caccia in aree protette, in città e in qualsiasi giorno dell’anno può peggiorare il fenomeno. «Auspichiamo che i Ministeri vogliano mettere mano alla materia quanto prima per evitare la censura europea», dichiara il responsabile per la fauna selvatica dell’*Oipa, Alessandro Piacenza*. «Vanno riviste subito le norme che trasformano l’Italia in uno scenario da Far West dove i cacciatori possono intervenire sempre e ovunque, anche nei parchi e nelle aree urbane. L’Europa ha messo sotto osservazione l’Italia, che i ministri evitino l’ennesima figuraccia dell’Italia in tema di ambiente e biodiversità».