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Caccia in Sicilia, una storia che non cambia tra problemi mai risolti e appelli inascoltati

Caccia in Sicilia, una storia che non cambia tra problemi mai risolti e appelli inascoltati
cacciatori caccia

Domenico Portale ribadisce, a nome dell’intero comparto, le richieste più urgenti all’assessorato regionale

“Siamo ormai giunti alla seconda metà della stagione venatoria 2024/25, ma ci troviamo costretti, ancora una volta, a prendere atto che tutti i nostri ripetuti appelli all’assessorato dell’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e della Pesca mediterranea, fatti anche attraverso le colonne di questo giornale, non sono riusciti a smuovere la macchina burocratica regionale e farle affrontare ed iniziare a risolvere le criticità che affliggono la caccia in Sicilia. Criticità da tempo ampiamente conosciute così come le relative soluzioni”. Questa l’amara constatazione di Domenico Portale, presidente dell’associazione Caccia Sport e Natura, che ribadisce – ancora una volta – al Quotidiano di Sicilia quante e quali siano le difficoltà che affliggono l’intero comparto nella nostra regione.

Caccia in Sicilia, problemi vecchi ed irrisolti

“Problemi vecchi ed irrisolti che siamo stati costretti a denunciare periodicamente e che continueremo a fare fino alla loro soluzione che, ormai, non è più rimandabile. Infatti, a parte qualche timido tentativo la Pubblica amministrazione regionale non ha voluto affrontare seriamente i problemi della caccia nell’Isola”. Tra questi “timidi tentativi” va segnalato l’aumento del numero di sessioni di esami fatti annualmente, ovvero quelle prove necessarie per ottenere l’idoneità all’esercizio venatorio, nel vano tentativo di ridurre i lunghi tempi di attesa dei candidati. I ritardi, però, rimarca con forza Portale “sono in realtà causati, dalle obsolete modalità di svolgimento degli esami ancora in vigore solo in Sicilia”.

Affrontare in modo efficace le criticità della caccia

“Pur comprendendo che il nuovo assessore, Salvatore Barbagallo, si è trovato costretto ad affrontare, subito dopo la sua nomina, gravi problematiche che richiedevano interventi urgenti, adesso dobbiamo ribadire – prosegue il presidente di Caccia Sport e Natura – la necessità non più derogabile di iniziare ad affrontare in modo efficace le criticità della caccia. L’assessorato non ha mai avviato, negli ultimi vent’anni, una seria e coordinata ‘gestione faunistica’ delle principali specie stanziali, cacciabili e non. Si tratta, ad esempio, della coturnice siciliana (Alectoris Graeca Whitakeri), specie presente solo in Sicilia e quindi di elevato interesse faunistico; della lepre italica, specie quasi del tutto scomparsa nel restante territorio nazionale e la cui conservazione è ovviamente importante; nonché del coniglio selvatico, specie cacciabile ampiamente presente in tutto il territorio siciliano ed oggetto di una caccia tradizionale con l’uso del furetto molto seguita nell’Isola”.

“Proprio questa specie , la cui presenza non corre particolari rischi in quanto molto prolifica, è stata soggetta, negli ultimi decenni, a periodiche epidemie, quali la Mev, che in particolari porzioni del territorio siciliano ne hanno ridotto la presenza e, pertanto, richiede un regolare monitoraggio con eventuali specifici interventi correttivi”. Tuttavia, questo necessario monitoraggio del coniglio selvatico, purtroppo, è stato portato avanti dall’assessorato regionale soltanto negli ultimi anni.

“L’attività di monitoraggio però – evidenzia Portale – è stata affidata ad enti terzi, cosa che ha comportato costi molto elevati”. La soluzione alternativa, strada non intrapresa dalle istituzioni competenti sarebbe stata quella di provvedere direttamente, con l’ausilio dei cacciatori volontari che prestano la loro opera a titolo gratuito, con costi molto bassi. “Una procedura discutibile, considerato che altre specie, come la beccaccia, da qualche anno, vengono monitorate direttamente, sempre con l’ausilio dei cacciatori e quindi a costi quasi nulli”.

“Rinnoviamo il nostro appello all’assessore Salvatore Barbagallo”

“In conclusione, rinnoviamo il nostro appello all’assessore Salvatore Barbagallo di attivare per tempo l’iter per arrivare alla pubblicazione del calendario venatorio, completo in tutte le sue parti, prima dell’apertura della stagione venatoria, come previsto dalla legislazione attuale, permettendo al singolo cacciatore di conoscere, come suo diritto, quali saranno le regole ed i limiti che dovrà rispettare e di evitare la presentazione dei soliti ricorsi delle varie associazioni ‘anticaccia’ a stagione venatoria iniziata, che puntualmente creano un clima di confusione ed incertezza in tutti gli appassionati”.

L’associazione presieduta da Domenico Portale avanza, quindi, due fondamentali richieste: “Avviare al più presto la ‘gestione faunistica’ per le principali specie stanziali con la creazione delle cosiddette ‘Zone di ripopolamento e cattura’ previste dalla normativa vigente e ‘dimenticate’ dall’amministrazione regionale da vent’anni; provvedere al monitoraggio delle varie specie direttamente con l’ausilio dei cacciatori volontari a titolo gratuito con notevole risparmio di costi da parte dell’erario”.

“Noi non possiamo che ribadire – conclude il presidente di Caccia Sport e Natura – la piena disponibilità ad offrire la massima collaborazione, fin da subito, dei nostri tecnici faunistici e volontari all’amministrazione regionale.