Cala il sipario - QdS

Cala il sipario

Pino Grimaldi

Cala il sipario

sabato 25 Gennaio 2020

Era ora! E grazie al silenzio elettorale (stupido ed unico al mondo assieme alla proibizione di sondaggi, ma questa volta benvenuto!), si potrà leggere, ascoltare e vedere qualcosa di interessante e non la monotona litania di politici, candidati, familiari ed affini che da due mesi ossessionano ed instupidiscono i poveri Italiani che se avessero saputo non avrebbero certo fatto creare il 7 Giugno 1970 la “regione Emilia-Romagna” peraltro a fusione di due parti (non del tutto simili) del territorio nazionale, per 70 anni amministrata sempre dai rossi: dal Pc fino all’attuale Pd. Insomma, solita farsa politico social religiosa.

Non ci sono sondaggi che indichino quanti dal popolo delle altre regioni siano stati interessati a questo bailamme creato dai media. Di certo, argomenti gravi importanti in Italia e nel mondo sono state trattati come ammennicoli: offesa al 93,5 che ha visto focalizzato solo ciò che accadeva al 6,5 dei propri connazionali.

La regione è piacevole, piena d’arte, cultura e buona cucina. Sì, ma il tutto da usare con parsimonia. La stessa che si sarebbe dovuta osservare con quel movimento in apparenza spontaneo (per crederci bisogna essere grulli!) ma ben teleguidato che si è dato il nome di un pesce manco tanto importante per sostenere una sinistra sfasciata e contro una destra che, udite udite, mostra segni di vitalità dopo anni di riposo. Da non credere!

Ed allora si è rispolverato l’antisemitismo, il fascismo, il ruolo che l’Italia rischierebbe di perdere (già avvenuto con “Giuseppi”) se prevalesse altra forza non di sinistra, nonché mobilitazione di preti e similari come ai tempi (beati?) della balena bianca, al secolo DC. Un potpourri di felliniana memoria (ne ricorre il centenario della nascita e dunque…).

Tirata per la giacca financo quella splendida persona del Senatore Liliana Segre che sfinita ha dovuto dire che non farà più giri d’Italia con scorta attorno perché -ed ha ragione – non ne può più e per la stanchezza ma forse anche per aver dovuto dire sempre le stesse cose, Lei,gran signora che ha solo pietà verso i suoi aguzzini e che era rimasta zitta fino a che non è divenuta nonna e, aggiungerei, senatore a vita. Ma questo è altro discorso.

Unico interrogativo non posto ‘la percentuale sui 3,500,000 elettori che andranno a votare nelle 4.520 sezioni. L’ultima volta in tanti rimasero a casa forse non interessati ad un rinnovo automatico di colore politico ma anche di gestori di esso. E da questo – e solo da questo – dipenderà chi riesce ad arrivare primo dato che gli argomenti usati da tutti hanno fatto acqua da tutte le parti.

Si rigira nella tomba Carducci e per la esaltazione di un pesce da branco che lui, carnivoro,non amava e per il pessimo uso dell’italiano.

Nessuna nuova dalla Calabria dove si vota pure, ma pare non interessare alcuno, anche perché la ‘ndrangheta, in ben altre faccende affaccendata ha assicurato un soft svolgersi della campagna elettorale. Meno male.
Giù il sipario.
La commedia è finita.

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