Calatafimi, una nuova strada per il Castello Eufemio - QdS

Calatafimi, una nuova strada per il Castello Eufemio

Vincenza Grimaudo

Calatafimi, una nuova strada per il Castello Eufemio

mercoledì 26 Aprile 2023

In dirittura d’arrivo i lavori per la messa in sicurezza della strada di accesso allo storico sito culturale. Gli interventi si sono resi possibili grazie ai fondi della Protezione civile regionale

CALATAFIMI (TP) – Iniziati a Calatafimi i lavori di messa in sicurezza della strada di accesso al Castello Eufemio e il ripristino della viabilità lungo la strada comunale Giacaudo. La ditta incaricata dal Comune ha aperto il cantiere che si andrà a concludere, secondo cronoprogramma, entro questo mese di aprile. Dagli eventi calamitosi dello scorso ottobre la strada è chiusa per via del cedimento di alcuni massi dal costone sulla strada. Le operazioni si sono rese possibili grazie ad un contributo straordinario della Protezione civile regionale pari a 40 mila euro. Fondi che è stato possibile agganciare grazie alla richiesta della giunta di inserimento di Calatafimi negli eventi di calamità naturale dello scorso anno.

“La strada – afferma il sindaco Francesco Gruppuso – era stata chiusa per lo scivolamento di alcuni massi in un tratto in cui non era stata prevista la barriera di protezione e pertanto oggetto di ordinanza sindacale per la sicurezza di persone e cose. I lavori andranno a concludersi entro il mese di aprile in modo da poter usufruire pienamente del sito storico del Castello Eufemio”. Una strada non di secondaria importanza se si considera che conduce ad un sito di rara bellezza sul piano storico e architettonico.

Il castello Eufemio doveva essere nella sua remota origine uno dei siti fortificati posti a difesa e a controllo delle vie di accesso a Segesta, almeno secondo le ipotesi avanzate dagli storici. Della sua esistenza si hanno documenti scritti solo a partire dalla metà del XII secolo quando il viaggiatore e geografo arabo Idrisi lo descrive come “castello antico” con “un borgo popolato”. Nel XIII secolo è stato anche uno dei castelli imperiali utilizzati nelle truppe di Federico II nella lotta contro i ribelli musulmani, che sembra avessero il loro caposaldo nel vicino villaggio di Calatabarbaro, in cima all’acropoli di Segesta. In questo periodo il castello fu probabilmente sottoposto ad un restauro. Furono oltre 300 mila euro i danni conteggiati lungo la viabilità principale in ingresso e in uscita a Calatafimi.

Il Comune per questo ha chiesto il riconoscimento dello stato di calamità naturale, per cui c’è stato l’ok della Regione, per i danni che si sono verificati sul territorio con le bombe d’acqua che si sono abbattute a cavallo tra il 26 settembre e il 13 ottobre del 2022. La giunta guidata dal sindaco Francesco Gruppuso ha approvato la delibera con cui avanzava questo riconoscimento per poter ottenere interventi, sostegni e risorse straordinarie per il territorio di Calatafimi. In particolare lo scorso 13 ottobre solamente in mattinata caddero quasi 100 millimetri di pioggia causando diversi smottamenti e disagi ovunque. Si verificarono dissesti stradali e smottamenti sulle statali 113 e 119, e sulle provinciali 33, 14, Sp12, oltre che in diverse strade comunali ed extraurbane. Ad essere stata prodotta una relazione da parte del responsabile della protezione civile del Comune, Stefano Bonaiuto, nella quale si fa riferimento a danni quantificati per l’appunto in circa 300 mila euro.

Gli smottamenti delle scarpate sulle strade ricadenti nel territorio comunale sono stati abbastanza frequenti, come riportato nella relazione, sia durante le piogge che successivamente a causa dell’inibizione dei terreni e della loro saturazione che determina una reale inconsistenza. In particolare le avverse condizioni meteo del 13 ottobre con i violenti acquazzoni hanno determinato l’ingrossamento dei fiumi principali ricadenti nel territorio ed in particolare il fiume Freddo che ha causato l’esondazione in contrada Gelferraro, la chiusura temporanea da parte dell’Anas della statale 113 in corrispondenza del ponte.

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