Un pestaggio, avvenuto a Foggia un anno fa e ripreso da qualcuno che poi postò il video su TikTok. La cosa grave è che questa volta, a indossare le vesti del picchiatore non è un malvivente o comunque un comune cittadino bensì, nientepopodimeno che un agente di polizia, grado sovrintendente capo, di 55 anni che, nell’aprile dello scorso anno, dopo aver immobilizzato un 23enne avrebbe abusato della sua posizione per colpirlo. Un calcio sul viso e schiaffi al volto per non essersi fermato ad un posto di blocco.
Gravi accuse
E se il ragazzo fermato fu condannato in direttissima per resistenza a pubblico ufficiale e per aver forzato il posto di blocco, il sovrintendente capo della polizia dovrà rispondere di lesioni personali. Lesioni aggravate perché avrebbe abusato «dei propri poteri di ufficiale di polizia giudiziaria». Il pestaggio causò «lievi lesioni personali consistenti in traumatismo superficiale della faccia, del collo e del cuoio capelluto».
Falsa testimonianza
Per gli altri tre suoi colleghi, invece, l’accusa è di aver «attestato falsamente che, alla loro presenza, anche una volta fermato il conducente del veicolo in fuga, nel cercare di dileguarsi, questo cercava di colpire gli operatori con calci e gomitate».

