Calcio

Calcio a Catania, Grassani: “Avviso Comune? Personaggi del passato potranno avere ruoli operativi”

Mattia Grassani, avvocato tra i più esperti di diritto sportivo in Italia, è intervenuto ai microfoni di QdS.it dopo la pubblicazione da parte del Comune di Catania della manifestazione d’interesse per l’acquisizione di proposte per l’iscrizione di una squadra di calcio etnea al prossimo campionato interregionale di Serie D. Al centro delle sue riflessioni le conferme e le novità rispetto ad altri avvisi pubblicati da altri comuni nelle scorse stagioni, infine una chiosa sulle regole relative all’esclusione delle componenti che hanno rappresentato il passato rossazzurro.

L’avvocato Mattia Grassani

Calcio a Catania, Grassani: “Il Comune ha svolto un buon lavoro”

“Mi sembra un buon lavoro – esordisce Grassani -, che si pone sulla falsariga dell’esperienza di altre città del sud di grande tradizione sportiva come Bari e Palermo. Il bando del Comune di Catania riprende i principali criteri già individuati dai sindaci Decaro e Orlando aggiungendone alcuni molto interessanti quali, in particolare, la richiesta di presentazione di un Piano di Comunicazione che valorizzi il marketing territoriale, l’obbligo di iscrizione al campionato di Serie D a prescindere dalla tassa di iscrizione che verrà indicata dalla FIGC (si esclude, dunque, la partecipazione all’eccellenza regionale, comunque consentita dalla FIGC a fronte di un esborso inferiore), l’obbligo di utilizzare, per la prima maglia, i colori storici del Calcio Catania, ovvero maglia a strisce verticali rosse e azzurre, pantaloncini azzurri, calzettoni neri con risvolti rosso-azzurri (prima volta che, in un bando, vengono previsti requisiti obbligatori per la divisa di gioco). In conclusione, mi sembra un lavoro soddisfacente: adesso tocca ai soggetti interessati”.

Sugli ex soci e dirigenti del passato nel nuovo Catania

“Nella sostanza – conclude Grassani – si ripropone il testo dell’art. 20bis delle NOIF per il settore professionistico e le preclusioni in esso contenute. Ciò significa che anche ove detti criteri non fossero stati previsti dal bando, li avrebbe richiesti la FIGC all’atto dell’accesso del nuovo Catania al settore professionistico. Il Comune, quindi, ha anticipato di un anno una verifica che comunque sarebbe stata fatta in sede federale. In buona sostanza, soci o amministratori o dirigenti del vecchio Catania non potranno essere soci o amministratori del nuovo, ma potranno ricoprire ruoli operativi”.