Calcio

Calcio a Catania, due gruppi interessati al lavoro: c’è anche un ex Sigi?

Dieci giorni e sarà scaduto il termine imposto dal Comune nell’avviso di invio di manifestazioni d’interesse per la costituzione di una nuova squadra di calcio che rappresenti la città di Catania. Cresce inevitabilmente la tensione con il passare dei giorni, anche perché al momento per vie ufficiali nessuno ha dato comunicazione di voler con certezza partecipare o di aver già provveduto ad inviare documentazione a Palazzo degli Elefanti. Di interessamenti, però, si continua a parlare, una nebulosa che sta acuendo – se possibile – ancor di più la ferita piazza etnea. I tifosi rossazzurri hanno dovuto ingoiare bocconi amari negli ultimi mesi, fino al fallimento della società di via Magenta e alla conseguente disgregazione della squadra rossazzurra a pochi passi dal traguardo del termine della stagione.

Calcio a Catania: cosa si muove

Negli ultimi giorni hanno preso largo le voci, in particolare, di due gruppi (uno estero e uno del centro Italia). Il primo starebbe lavorando alla documentazione da inviare al Comune di Catania. Si parla anche con insistenza del possibile coinvolgimento di un soggetto che ha fatto parte della SIGI, la compagine proprietaria del Catania al momento della sentenza di fallimento di quest’ultimo. Una notizia che, se confermata, di certo non farà saltare di gioia i supporters rossazzurri. Da più parti si ipotizza il coinvolgimento di ex calciatori o allenatori del passato del club etneo. La certezza è che dei movimenti si stanno effettivamente verificando nelle ultime ore.

I giorni delle strategie e dei verdetti

La necessità di approfondire su dati certi e verificati impone comunque assoluta cautela. L’avvocato Mattia Grassani, recentemente intervenuto ai microfoni del Quotidiano di Sicilia, ha spiegato che, in questo frangente, vanno considerate anche possibili strategie da parte di soggetti interessati al rilancio del calcio catanese. Infatti le proposte ufficiali potrebbero pervenire al Comune soltanto negli ultimissimi giorni rispetto alla scadenza della procedura del 18 giugno. Catania ricaccia in gola l’urlo di liberazione che aspetta da tempo nella speranza che la ripartenza sia davvero vicina, stavolta.