Dopo anni di difficoltà e traversie culminati con il fallimento della storica società, il calcio a Catania è rinato. Merito di un uomo, l’imprenditore siculo-australiano Rosario Pelligra, che sulla sua terra d’origine, la Sicilia, ha deciso di scommettere, sotto il profilo sportivo e non solo. Risorse economiche importanti, figure con le idee chiare posizionate nei ruoli di comando, Pelligra sembra proprio ciò di cui aveva bisogno la Catania calcistica per rilanciarsi: il ritorno tra i professionisti, traguardo “obbligato” per il club etneo, rappresenterebbe soltanto il primo passo di un progetto che non riguarda soltanto la sfera strettamente sportiva.
Pelligra ha più volte sottolineato l’intenzione di investire, oltre che sul calcio a Catania, anche sul territorio. Si è parlato di trasformare lo stadio “Angelo Massimino” in un impianto vivibile sette giorni su sette, comprensivo di servizi e attività collaterali che muterebbero il volto del quartiere Cibali, per il quale si è più volte fatto cenno ad una vera e propria riqualificazione. C’è poi il discorso legato al nuovo centro sportivo – nodo ancora da sciogliere tra Torre del Grifo e Nesima – ma più in generale la volontà del gruppo è quella di investire risorse sul territorio. Territorio che, quasi superfluo ribadirlo, di investimenti e nuovi posti di lavoro avrebbe bisogno maledettamente. Ma la strada che Pelligra ha trovato a Catania è esattamente spianata?
“Con Rosario Pelligra c’è una grande opportunità per Catania”, ha detto uno degli uomini più fidati del presidente rossazzurro, vale a dire l’amministratore delegato e vice presidente del club Vincenzo Grella, partecipando all’evento “Il turismo nella città contemporanea tra cultura, sport e media”, tenutosi presso il Dipartimento di Economia e Impresa dell’Università di Catania. “Il presidente ha grandi progetti per lo stadio – ha spiegato Grella -, vorrebbe un impianto che rappresenti tutta la Sicilia nel mondo. Per fare questo, però, dobbiamo sperare che chi si occupi di politica in futuro in questa città capisca che abbiamo una grande opportunità con Rosario”. Il vice presidente del Catania, che pure ha lodato l’ex assessore allo Sport Sergio Parisi – “A mio parere ha fatto un grande lavoro”, ha spiegato – insiste sul fatto che la volontà di Pelligra possa trasformarsi in concretezza solo trovando risposte nelle istituzioni locali: “Rosario ha le spalle larghe, la sua famiglia ha fondi importanti, si tratta di trovare il giusto compromesso con la politica. Vuole migliorare la città”. Insomma, la volontà c’è. E gli interlocutori?
A proposito di città: se la Catania sportiva ha offerto riscontri straordinari dopo l’arrivo di Pelligra – primato di abbonamenti nella storia della Serie D, quindicimila presenze ogni domenica allo stadio, esodo di tifosi ad ogni trasferta, maglie da gioco vendute in quantità e tempi record – non così per quanto riguarda il resto. In attesa che si concluda l’iter legato al bando per la gestione di Nesima (cui il Catania sta partecipando) il club rossazzurro si allena ancora a Ragalna, che inizialmente doveva rappresentare solo sede degli allenamenti estivi: non c’è al momento un’alternativa concreta, stante che anche sul fronte Torre del Grifo è tutto fermo (il centro è ormai inattivo da mesi ed il club non conosce ancora i costi necessari per un suo acquisto e successivo ripristino). Consegnati invece oggi i lavori di riqualificazione dello stadio Massimino: sotto quel profilo, finalmente si può partire. Insomma, Pelligra corre, ma c’è da chiedersi: la politica locale comincerà a farlo?
Simone Vicino