Ripartirà dalla Serie C il Trapani Calcio. Il Tar del Lazio,
infatti, ha respinto il ricorso con cui la società siciliana contestava tutti
gli atti emanati dalla Figc con i quali è stata inflitta una penalizzazione a
causa del mancato pagamento degli stipendi di gennaio e febbraio entro il 16
marzo scorso, confermando quindi la retrocessione in Serie C.
Nella sentenza, i giudici amministrativi ricostruiscono in
premessa la vicenda. Il Trapani Calcio, nel corso della scorsa Serie B era
stato sanzionato con due punti di penalizzazione per il ritardato pagamento di
una mensilità ad alcuni dipendenti o collaboratori. Questa sanzione (la società
chiuse con 44 punti, in luogo dei 46 precedenti, risultando terzultima nella
classifica finale e quindi retrocessa) è stata impugnata davanti agli organi
della giustizia sportiva, che hanno respinto il ricorso. La retrocessione è
stata successivamente impugnata davanti al Collegio di Garanzia dello Sport,
con uguale esito e ricorso respinto. Di qui, l’impugnativa al Tar.
Dopo aver ritenuto regolare la modalità e i tempi di
deposito della sentenza del Collegio di Garanzia, ed entrando nel merito del
ricorso, il Tar ha innanzitutto risposto alla tesi secondo la quale il Consiglio
Federale e la Lega Nazionale avrebbero illegittimamente limitato il prossimo
campionato di Serie B a sole venti squadre, in assenza di un’espressa delibera
che li abilitasse a tale riduzione. Il motivo è stato ritenuto “privo di pregio”,
giacché “la norma conferisce espressamente, in via generale e senza ulteriori
specificazioni, al Consiglio Federale il potere di modificare con delibera l’ordinamento
dei campionati”.
Per i giudici poi emerge chiaramente “come il Consiglio
Federale abbia deliberato che il campionato di Serie B relativo alla stagione
2019/2020 si sarebbe dovuto concludere, relativamente alle retrocessioni, con
retrocessione diretta al Campionato di Serie C delle squadre classificate all’ultimo,
penultimo e terz’ultimo posto. La società ricorrente si è classificata al
terzultimo posto ed in esecuzione delle delibere sopra citate deve retrocedere
alla serie inferiore”.
Ultimo punto di ricorso, quello relativo alla tesi secondo cui
la retrocessione sarebbe stata illegittima in virtù del fatto che la stagione
sportiva 2019/2020 è stata pesantemente influenzata dall’emergenza Covid. Per
il Tar “i profili di irragionevolezza, illogicità manifesta e contraddittorietà
denunciati non sono supportati da valide argomentazioni, dovendo al riguardo
rilevarsi che tutte le squadre del campionato di Serie B hanno dovuto
affrontare e risolvere problematiche legate alla disputa di gare ravvicinate,
ovvero al clima più caldo dei mesi di luglio e agosto, ovvero ancora alle
frequenti trasferte” e “appare ragionevole che i competenti organi dell’ordinamento
sportivo abbiamo cercato di limitare i danni e gli stravolgimenti
inevitabilmente connessi al repentino scoppio dell’emergenza epidemiologica da
Covid-19, tentando, per quanto possibile, di concludere la stagione in corso
(2019/2020) secondo le regole prefissate, anche al fine di evitare inevitabili
effetti ‘a catena’ sulle stagioni successive”.