Il Green Deal europeo, nato come uno dei progetti più ambiziosi della Commissione, sta attraversando una fase di profonde modifiche, che molti osservatori interpretano come un ridimensionamento sostanziale dell’impianto originario. Dopo gli interventi sugli obblighi di rendicontazione ambientale per le imprese e l’alleggerimento del regolamento contro la deforestazione, il prossimo capitolo riguarda le norme dedicate ai sistemi di riscaldamento, cioè il Regolamento Ecodesign.
Come riportato da Il Sole 24 Ore, Bruxelles sarebbe ormai vicina a presentare una nuova versione del testo che segna una svolta significativa rispetto alle proposte iniziali.
Il mancato divieto da parte dell’Ue
La revisione tocca le prescrizioni di sostenibilità richieste ai prodotti venduti sul mercato europeo. La prima versione del regolamento, diffusa nel 2023, introduceva il bando completo delle caldaie a gas a partire dal 2029, per orientare il settore verso tecnologie più pulite come le pompe di calore elettriche. Ora, però, quella data è stata rimossa del tutto.
Requisiti più flessibili
Il cambiamento principale riguarda la soglia minima di efficienza stagionale: il valore fissato in origine avrebbe escluso quasi tutte le caldaie tradizionali. La nuova proposta, influenzata anche dalle pressioni del comparto del gas, abbassa quel limite, permettendo ai modelli a combustibile fossile di restare sul mercato. La consultazione pubblica terminerà a breve e l’approvazione del testo definitivo è attesa per l’inizio del 2026.
La scadenza che resta
Nonostante l’allentamento dell’Ecodesign, la Direttiva sulle Prestazioni Energetiche degli Edifici — la cosiddetta Direttiva Case Green — impone comunque l’eliminazione delle caldaie a combustibili fossili entro il 2040. L’Italia dovrà recepirla entro giugno 2026 e inviare a Bruxelles il proprio piano di riqualificazione entro fine anno.
Rischio infrazione
Intanto, la Commissione ha già acceso un faro sull’Italia per il mancato rispetto delle norme energetiche: è stata avviata una fase preliminare di procedura d’infrazione perché, dal 1° gennaio 2025, è vietato concedere incentivi per l’installazione di caldaie a gas. Roma ha eliminato le detrazioni fiscali del “bonus caldaia”, ma continua a finanziare questi impianti tramite il Conto Termico 2.0, una scelta ora al vaglio dell’UE.
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