Caldo e siccità: in Sicilia un 2023 da record - QdS

Caldo e siccità: in Sicilia un 2023 da record

Chiara Borzi

Caldo e siccità: in Sicilia un 2023 da record

Chiara Borzì  |
giovedì 18 Luglio 2024

Il rapporto Ispra sul clima in Italia evidenzia l’impatto del cambiamento meteo su tutto il Paese. Un anno particolarmente difficile per l’Isola con un calo di precipitazioni intorno al 50%

ROMA – La Sicilia è nella morsa del climate change con un 2023 da temperature record e un calo drastico delle precipitazioni. Dalle tempeste sub-tropicali alla siccità, l’Isola ha sperimentato ogni condizione estrema. I dati del rapporto Ispra “Il Clima in Italia nel 2023” non lasciano dubbi sull’impatto che il cambiamento delle condizioni meteorologiche sta lasciando su tutto il paese.

Il 2023 è stato un anno bollente per tutta l’Italia

Il secondo più caldo di sempre, subito dopo il 2022, sia per la temperatura media che per quella massima. La scorsa stagione ha segnato un nuovo record per le temperature minime giornaliere; il solo ottobre ha visto un aumento di 3°C sopra la media rispetto il lungo periodo 1991-2020, diventando il più caldo dal 1961 (anno della prima rilevazione). La siccità ha continuato a creare problemi importanti ed è diventata una condizione lentamente sperimentata su tutto lo Stivale.

Se nei primi quattro mesi dell’anno, infatti, il Nord e il Centro Italia hanno vissuto situazioni estreme di siccità (che si sono poi attenuate) negli ultimi tre mesi dello stesso anno (solitamente i più piovosi), sono state la Sicilia e parte della Calabria a vivere la stessa condizione.

Ed è chiaro che nel 2023, la Sicilia ha vissuto un anno particolarmente difficile da tutti i punti di vista legati all’andamento del clima. Le precipitazioni annuali sono state inferiori alla media, con una importante scarsità di piogge soprattutto nei mesi di febbraio e settembre, che hanno visto un calo delle precipitazioni del 56% e 51%. Questa situazione ha contribuito a delineare un quadro di siccità detta persistente e problemi di approvvigionamento dell’acqua che oggi stanno manifestando con tutta la loro gravità.

Tra gli eventi più significativi rilevati dal rapporto Ispra per la Sicilia, tra il 9 e il 10 febbraio, c’è stata la tempesta sub-tropicale Helios che ha colpito la parte sud-orientale della Regione, causando piogge intense con accumuli tra 200 e 450 mm in 48 ore. Nel 2023 Helios ha portato all’esondazione dei fiumi Ficuzza del palermitano e Acate nel ragusano, danni alle colture e circa 2000 abitazioni, e tre decessi. Anche i venti forti, che in Sicilia hanno raggiunto i 105 km/h, hanno provocato mareggiate che hanno allagato Marzamemi nel siracusano.

Proprio un anno fa, a luglio 2023, la Sicilia ha affrontato un’ondata di caldo torrido e persistente, con temperature superiori ai 40°C per diversi giorni consecutivi, che hanno fatto di luglio scorso il più caldo mai registrato. Le condizioni di siccità si sono ulteriormente aggravate ad ottobre, che è stato sia il mese più caldo che quello meno piovoso dal 1921. La combinazione di alte temperature e scarse precipitazioni ha peggiorato la situazione idrica dell’Isola, il semestre da luglio a dicembre è stato registrato come il meno piovoso dal 1921.

Non stanno bene neppure i mari siciliani

Stando alle rilevazioni dell’Ispra, le temperature superficiali del mare (Sst) nel 2023 nel Canale di Sicilia sono state tra le più alte in Italia, con una media di 21°, contribuendo ad aumentare la lista delle condizioni climatiche estreme che hanno caratterizzato l’anno.

Gli eventi estremi non sono mancati sfortunatamente in tutta Italia

Nel 2023, ha analizzato il rapporto “Il clima in Italia nel 2023” c’è stata meno pioggia rispetto alla media climatologica, con un deficit del 4%. La pioggia è stata inferiore al normale soprattutto nel Nord e Centro Ovest, in Sardegna, Sicilia appunto e nelle aree centro-meridionali di Puglia e Calabria.

I mesi di gennaio, maggio, giugno, e agosto hanno visto anomalie negative nelle precipitazioni, con un calo particolarmente marcato tra settembre e dicembre. Al Sud e nelle isole, la pioggia è stata inferiore dell’8% rispetto alla media, mentre al Nord e al Centro è stata vicina alla norma. Senza un’azione decisiva da parte dell’uomo – hanno evidenziato i vertici dell’Istituto – sarà difficile arrestare il trend drammatico generato dal climate change.

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