Caldo estremo, Cgil Ragusa: “No attività edili con 35 gradi” - QdS

Caldo estremo, Cgil Ragusa: “No attività edili con 35 gradi”

Caldo estremo, Cgil Ragusa: “No attività edili con 35 gradi”

Pierpaolo Galota  |
venerdì 12 Luglio 2024

Dopo l’ordinanza del Comune di Vittoria, i rappresentanti del sindacato chiedono risposte anche ai sindaci degli altri centri iblei: “Con temperature roventi cresce il rischio di gravi incidenti sul lavoro”

RAGUSA – La sezione iblea della Cgil continua a chiedere ai sindaci della provincia di emanare apposite ordinanze per vietare i lavori all’aperto, in particolare nei cantieri edili durante le giornate da bollino rosso. Infatti, da qualche mese, il sindacato si è fatto promotore di questa battaglia, inviando già nel mese di giugno una nota ai sindaci iblei così non far passare inosservato l’emergenza caldo nei luoghi di lavoro.

Da anni infatti la Fillea-Cgil si batte per aumentare il livello di sensibilità nei periodi antecedenti il forte caldo dei mesi estivi. In particolare per quei lavori in cui è prevista una maggiore esposizione all’aria e al sole. La questione, negli ultimi anni, ha assunto le sembianze di una vera e propria emergenza, nonostante il livello di attenzione sia alto non si sono ottenuti ottimi risultati in termini di sicurezza e prevenzione.

Nei giorni scorsi, però, l’appello lanciato da Pippo Scifo, segretario provinciale Cgil, e da Salvatore Tavolino, segretario del settore edile Cgil, non è passato inosservato infatti ben due sindaci sui dodici complessivi della provincia di Ragusa hanno emanato un’apposita ordinanza che vieta le attività lavorative esterne oltre i 35 gradi percepiti. Si tratta del Comune di Vittoria, guidato da Francesco Aiello, e del Comune di Giarratana, guidato da Lino Giaquinta. Queste ordinanze sono un importante atto, che sicuramente avrà ricadute dirette e positive in termini di salute e sicurezza dei lavoratori. Infatti, il settore edile è particolarmente esposto ai rischi delle alte temperature, in particolare quando si lavoro all’aperto nell’ambito stradale a contatto con il ferro e l’asfalto.

In una nota congiunta i due segretari, Scifo e Tavolino, spiegano che: “In edilizia le alte temperature possono causare malesseri che aumentano il rischio di gravi incidenti sul lavoro. Per questo abbiamo chiesto ai Sindaci della provincia di Ragusa di emanare delle ordinanza in tal senso”, non è dunque una richiesta a non voler far nulla, ma piuttosto voler prevenire gravi incidenti sul lavoro in un settore che purtroppo ne registra sempre di più.

I vertici della Cgil, inoltre, affermano che le ordinanze si rendono necessarie non solo in ottica preventiva, ma anche perché si riscontra un’assenza di disposizioni di livello superiore. A oggi la Regione non si è ancora decisa ad emanare un’ordinanza, richiesta da tempo dalla sigle sindacali. L’ultimo tassello è anche la mancanza di un protocollo tra sindacati e parti datoriali. Per questo motivo le sigle sindacali chiedono ai rispettivi Sindaci di intervenire sempre di più a livello preventivo per quanto concerne la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Pippo Scifo e Salvatore Tavolino sono fiduciosi che nel breve tempo anche i sindaci degli altri Comuni iblei seguano quanto fatto dai loro colleghi a Vittoria e Giarratana. L’ordinanza significherebbe dare in modo concreto la giusta sensibilità verso chi lavora ad alto rischio. L’ordinanza, in questo modo, diviene uno strumento a disposizione dei lavoratori e non solo, visto che per le ondate di calore è possibile la richiesta della cassa integrazione per la sospensione dei lavori dovuta alle alte temperature.

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