Caldo e siccità in Sicilia, comparto agricolo in sofferenza - QdS

Caldo e siccità, soffre il comparto agricolo della Sicilia: “Costi aumentati e semina a rischio”

Caldo e siccità, soffre il comparto agricolo della Sicilia: “Costi aumentati e semina a rischio”

Roberto Pelos  |
lunedì 14 Novembre 2022

I cambiamenti climatici stanno avendo un impatto non indifferente sulla produzione agricola della Sicilia. Soffre anche la semina autunnale dell'Isola.

“Il caldo, la siccità e le bombe d’acqua a cui abbiamo assistito recentemente derivano dai cambiamenti climatici in atto negli ultimi anni. Ciò causa non pochi danni al comparto agricolo siciliano nel suo complesso”. Lo ha detto Andrea Passanisi, al vertice di Coldiretti Catania.

“E’ un problema per la vendemmia, che viene necessariamente anticipata, ma anche per le raccolte, la produttività, i calibri dei prodotti e per l’incertezza che crea nella programmazione commerciale”, sottolinea Passanisi.

Ricadute economiche e morali

“Le ricadute sono dunque sia economiche che morali, in aggiunta alle problematiche legate all’aumento dei costi delle materie prime e delle bollette, che Coldiretti denuncia da tanto tempo”.

“Una buona notizia invece, arrivata di recente dal Ministero per le Politiche agricole – prosegue il numero uno di Coldiretti ct – riguarda lo stanziamento di fondi per il miglioramento e l’adeguamento dei sistemi di irrigazione, anche nella nostra regione, come si legge nel decreto di pubblicazione degli elenchi dei progetti estratti e del riparto dei fondi della Legge 178/2020″.

“L’importante – conclude Andrea Passanisi – è che poi queste somme vengano spese bene, perché un altro grande problema è costituito proprio dalle reti idriche colabrodo con le quali noi agricoltori siciliani siamo stati costretti finora a lavorare”.

Siccità, grandi problemi alla filiera agroalimentare

Sull’argomento caldo e siccità è intervenuto anche Graziano Scardina, presidente della Confederazione italiana agricoltori (Cia) Sicilia.

“Il caldo fuori stagione di questi giorni, accompagnato alla siccità – ha dichiarato – sta provocando seri problemi ad alcune filiere agroalimentari. Registriamo un fortissimo attacco di insetti e di funghi”.

“In modo particolare, le coltivazioni olivicole ancora da raccogliere e le coltivazioni agrumicole, hanno bisogno di frequenti trattamenti per contrastare l’attacco della mosca della frutta e dell’olivo che sono favorite dalle temperature medie di 30 gradi e da un’elevata percentuale di umidità“, ha sottolineato.

Per quanto riguarda l’uva da tavola, ci sono attacchi di muffa favoriti da entrambi i fenomeni, sia umidità che alte temperature. Infine, sempre le temperature elevate stanno facendo germogliare le piante esponendole ulteriormente ad eventuali gelate invernali. In questo quadro c’è un aumento dei costi di produzione dei prodotti fitosanitari in un mercato ancora incerto per tutte le problematiche che sono note e che vedono vendite al ribasso e mercati stagnanti”.

Semine autunnali al “palo”

“Per quanto riguarda i seminativi – chiude il presidente della Cia regionale – non si può procedere alle semine autunnali per via della aridità del terreno e le colture foraggere, seminate dopo le piogge di inizio ottobre, rischiano di essere pregiudicate dalla siccità con una perdita anticipata del raccolto”.

Secondo Rosario Marchese Ragona, numero uno di Confagricoltura regionale, la siccità è invece un allarme rientrato.

“Quello del caldo e della siccità e un problema ormai alle spalle”, ha dichiarato. “Ultimamente ha piovuto, con danni anche ingenti in diverse zone della Sicilia. Il vero problema, attualmente, è quello del caro-bollette”.

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