Secondo le stime di Assoutenti - potrebbero rincarare nelle prossime settimane fino al +30% come effetto delle minori disponibilità sul mercato
L’emergenza siccità in Italia rischia di mettere in seria difficoltà non solo il settore agricolo, ma anche di incidere pesantemente sulle tasche dei cittadini. Una situazione che avrà conseguenze inevitabili sui prezzi al dettaglio, che per alcuni beni – secondo le stime di Assoutenti – potrebbero rincarare nelle prossime settimane fino al +30% come effetto delle minori disponibilità sul mercato.
I prodotti più a rischio rincari
Come si legge in un articolo pubblicato su Skytg24, l’associazione Assoutenti segnala che la carenza di acqua influisce sulle produzioni agricole e rincari si potrebbero avere su Olio di girasole, mais, grano e cereali ma anche tutti i prodotti derivati come pasta, pane, dolciumi, pizza e simili. Rincari anche per la frutta fresca come albicocche, ciliegie, pesche, susine, pere e mele, e poi ancora cocomeri e meloni che hanno bisogno di molta acqua per crescere. Non potrebbero evitare gli aumenti le verdure come pomodori, insalate e melanzane e il basilico. E nemmeno latte, formaggi, yogurt e latticini in genere, considerato che le alte temperature e la mancanza del foraggio per l’alimentazione degli animali stanno riducendo fino al -30% la produzione di latte.
Il caldo ha fatto “esplodere” i prezzi di frutta e di verdura
E il caldo non sembra voler abbandonare l’Italia. Un’ondata di calore che – secondo gli esperti – potrebbe durare ancora 10 giorni soprattutto al Centro-Sud. Caldo e temperature oltre i 40 gradi hanno fatto esplodere i consumi di frutta e verdura. È quanto certifica la Coldiretti, che ha stimato negli ultimi 7 giorni, in coincidenza con l’ondata di caldo ribattezzata “Caronte”, un aumento del 20% degli acquisti ortofrutticoli sulla base di quanto indicato dagli agricoltori di Campagna Amica.
Crescono anche i costi di produzione
Ad oggi l’ortofrutta è la prima voce di spesa per gli italiani, con una spesa di quasi 108 euro al mese e un quantitativo che lo scorso anno ha raggiunto i 5,9 milioni di tonnellate.
Preoccupa però anche la crescita dei costi di produzione, con aumenti per gli agricoltori in media del +51% e punte che possono raggiungere il +170% per i fertilizzanti e il +129% per il gasolio agricolo
Da non dimenticare gli aumenti per i costi degli imballaggi, dalla plastica per le vaschette, le retine e le buste, saliti del +70%, alla carta per bollini ed etichette, cresciuti del +35%, fino al cartone ondulato e alle cassette in legno, il cui costo è schizzato a +60%.