Risposta social da parte del sindaco di Taormina e deputato Ars Cateno De Luca che attacca un post di Carlo Calenda, leader di Azione, in cui commenta e critica il crollo del Ponte San Giugliano a Randazzo, nel Catanese. “Giù le mani dalla Sicilia“, scrive l’ex sindaco di Messina, rispondendo con toni accesi al senatore del partito centrista.
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Calenda: “La Sicilia va affidata a un prefetto con pieni poteri. Salvini si occupi di infrastrutture”
Carlo Calenda ieri ha deciso di scrivere un post social commentando i forti danni subiti del Ponte San Giuliano a Randazzo sulla SS 116: “Situazione a Randazzo in Sicilia. – commenta il leader di Azione Dove sono pieni di soldi europei che sperperano per mantenere voti clientelari ma non riescono a rimettere a posto un ponte. Dal che si ricavano due lezioni: il consiglio regionale siciliano va sciolto e possibilmente esiliato; la Sicilia va affidata ad un prefetto con pieni poteri; il baciatore di prosciutti alias Salvini dovrebbe – conclude il senatore – occuparsi delle infrastrutture di base prima di giocare con i lego del ponte sullo stretto.”
De Luca: “Se vuole qualche lezione di buona amministrazione sono pronto dove e quando dice lui”
“Giù le mani dalla Sicilia! – replica in un post sulla sua pagina Cateno De Luca – Qualcuno spieghi a quello che ha i calli nel c…o per le troppe poltrone regalate (Renzi ne sa qualche cosa) che in Sicilia non esiste il Consiglio Regionale ma il Parlamento Siciliano. Non entro nel merito della sua denuncia degna di un populista 4.0 che più che essere esiliato merita un TSO. Se vuole qualche lezione di buona amministrazione sono pronto dove e quando dice lui.”
“Io non faccio parte della categoria dei “C.li rinisciuti” (nati con la camicia o con tutti gli allori) – prosegue il sindaco di Taormina – perché mi sono fatto da solo e porto le stigmate della vita vissuta con grande orgoglio ed a testa alta. Tra un topolino e l’altro si legga però le pagine che riguardano l’andamento della spesa pubblica regionale degli ultimi due anni con i relativi indicatori di rating dell’economia siciliana. E basta – conclude De Luca – con questi luoghi comuni del solito Romanocentrico che pretende di poterti pisciare in testa e devi fargli pure l’applauso. Giù le mani dalla Sicilia!

