Parole di fuoco del leader di Azione e senatore Carlo Calenda contro l’Ars, l’Assemblea Regionale Siciliana e la politica locale. L’ex ministro, infatti, attacca il parlamento regionale per le modalità di voto e per le mancate politiche infrastrutturali e ambientali messe in atto negli anni.
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Calenda: “Ars Parlamento che si riunisce meno e dove c’è il voto segreto”
Alcune Regioni “vanno proprio sciolte e commissariate con un prefetto. La Sicilia non deve avere mai più un Parlamento regionale. È un posto dove hanno soldi, non fanno le infrastrutture e l’acqua fa schifo”. E’ quanto sostiene il leader di Azione, Carlo Calenda, dalla Versiliana. Quello siciliano “è il Parlamento che si riunisce meno e dove c’è il voto segreto, così ogni consigliere, parlamentare, pardon, perché sennò si urtano, può votare in dissenso e tu lo devi comprare”.
Oltre a questo “ogni Consiglio regionale dà, prima delle elezioni, un plafond ai consiglieri affinché possano finanziare associazioni e società vicino a loro che sono quelle che gli portano voti”.
“Se non avessimo avuto la Tap quando c’è stato il problema del gas russo, saremmo andati a gamba e all’aria”
Calenda affronta il nodo dei poteri dati alle Regioni e osserva: “In nessun altro Paese se devi fare un rigassificatore devi andare a parlare con la Regione”. E’ una questione si “sicurezza nazionale. Si punta la linea e si va avanti. E se hanno da rompere le palle si fa un sito d’interesse nazionale come ho fatto io con la Tap. E se non avessimo avuto la Tap quando c’è stato il problema del gas russo, saremmo andati a gamba e all’aria. Ma sapete che ho dovuto fare? Ho dovuto praticamente militarizzare quel posto con Emiliano che diceva che era peggio di Auschwitz. Auschwitz, mentre oggi andate lì e non vedete neanche dov’è il gasdotto: c’è una spiaggia e a 8 metri dalla costa vedete una boa rossa”

