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Giovanni Pizzo  |
lunedì 08 Agosto 2022

La politica italiana sembra non avere pace: lo "strappo" di Calenda avvia l'ennesima crisi del centrosinistra. Il commento.

Qualche giorno fa avevo scritto che Calenda aveva fatto una mossa contro la logica politica ad allearsi in una pseudo coalizione senza senso. Oggi ne fa una seconda contro la logica umana sconfessando il patto sottoscritto con Letta qualche giorno fa.

È chiara la sua inesperienza politica, ma questo si sapeva, quello che era solo parzialmente acclarata è la sua tenuta psicologica. Su quali basi prende le decisioni quest’uomo? Quante sterzare e giravolte fa questa persona? Siamo certi che gli italiani cerchino questo mal di mare? Ed i suoi poveri compagni di viaggio, Richetti, Della Vedova, che ha già un nome un po’ triste, che pensano?

Quello che sembra ancora più sprovveduto è Letta. In Sicilia c’è un detto: cu è chiù fissa carnevale o cu ci va appresso? Prima insiste per un anno e passa sui 5 Stelle, poi questi lo mollano per andare nel massimalismo, poi insegue Calenda, a quel punto per darsi un’anima almeno rossoverde insegue Bonelli e Fratoianni. Ma qui ci soccorre un altro detto siciliano: cu assicura di cunigghi uno u lassa e l’altro unnu pigghia.

Mai visto un suicidio così assurdo da parte di un’area politica. Qualunque cosa succeda mezza politica italiana si dovrà dimettere per manifesta incapacità. La lezione del Quirinale non gli è bastata, cercavano ostinatamente il cupio dissolvi.

Ora a Calenda toccherà andare con Renzi, il quale sapeva che sarebbe finita così, per fare almeno la soglia di sopravvivenza politica un capolavoro certamente che verrà ricordato. O forse no. Tutto nella politica italiana ai tempi dei tweet passa presto.

Così è se vi pare.

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