Call center Almaviva, in pericolo 570 posti di lavoro - QdS

Call center Almaviva, in pericolo 570 posti di lavoro

Call center Almaviva, in pericolo 570 posti di lavoro

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lunedì 02 Agosto 2021

Il servizio è attualmente svolto dalla società Almaviva Contact con 621 lavoratori a tempo indeterminato, dei quali 570 operano nella sede di Palermo

“La società Ita che subentra ad Alitalia ha ufficializzato la partenza di una gara per la gestione del proprio servizio di assistenza clienti. Una gara che appare fin da subito del tutto incomprensibile.

La data di partecipazione ultima è fissata al 4 di agosto e quella di inizio del servizio al 15 di agosto! Non si fa alcun riferimento alla clausola sociale o al fatto che la gara vada svolta dal territorio italiano (elemento strabiliante se non scandaloso essendo ITA una società pubblica). A rischio ci sono 570 posti di lavoro a Palermo”.

Cosi in una nota i sindacati di categoria di Cgil Cisl Uil, Slc, Fistel e Uilcom. Il servizio è attualmente svolto dalla società Almaviva Contact con 621 lavoratori a tempo indeterminato, dei quali 570 operano nella sede di Palermo.

“Peraltro la gara, bandita da una società pubblica, ha caratteristiche ‘privatistiche’, alimentando ulteriormente il senso di confusione che appare evidente dalla lettura del bando. Questi lavoratori hanno una anzianità professionale sul servizio più che ventennale e operano prevalentemente sulla sede di Palermo e in parte su Rende. Il servizio messo a gara da ITA risulta essere di fatto il medesimo di quello attualmente svolto da questi lavoratori per Alitalia”.  I sindacati aggiungono “Non vi è alcun dubbio del fatto che i presupposti di questo bando porterebbero direttamente al disastro sociale. La gara è totalmente improntata al principio del massimo ribasso. Il premio, addirittura con un punteggio tecnico extra al fornitore che avesse la propria sede su Roma, al netto di dove oggi sono allocati i centri produttivi, è di fatto un invito a delinquere, ovvero a non rispettare la legge sulle clausole sociali che garantisce la continuità occupazionale nei servizi di call center. Per non parlare del fatto che, come detto, nel bando non si esclude affatto la possibilità di delocalizzare in parte o tutta la commessa (con il massimo ribasso senza alcun limite minimo non sembrerebbe un’opzione quanto una certezza)”. Da qui la protesta , “siamo davvero esterrefatti dinanzi a tale sciatteria e spregio per i lavoratori. Questa gara va assolutamente fermata e riformulata seguendo i criteri di legge. In caso contrario ITA si presenterebbe al Paese con un bel biglietto da visita: 621 licenziati. In attesa di una risposta tempestiva proclamiamo il blocco di tutte le attività del servizio Alitalia dal prossimo 5 agosto 2021 al 9 agosto 2021 compreso. Nei prossimi giorni valuteremo ulteriori iniziative pubbliche per evidenziare e contrastare il possibile scempio occupazionale che si va profilando”.

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