Addio alle chiamate indesiderate: la svolta è stata annunciata dal vice ministro dello Sviluppo economico, Pichetto Fratin. Una barriera per proteggere i consumatori dal telemarketing molesto
ROMA – Chiamate dai call center, addio (forse). Entro la fine di gennaio entrerà in vigore la nuova regolamentazione per ampliare il registro delle opposizioni del telemarketing anche a tutte le numerazioni telefoniche, estendendo, in questo modo, la norma anche ai telefoni cellulari.
Ad anticipare la svolta tanto attesa, dopo anni di battaglie, è stato Simone Baldelli, presidente della Commissione parlamentare sulla tutela dei consumatori, alla quale è seguita la conferma da parte del vice ministro dello Sviluppo economico, Gilberto Pichetto Fratin durante l’audizione in Commissione l’11 gennaio: “Il percorso del nuovo il Registro delle opposizioni per bloccare le chiamate commerciali indesiderate anche sulle utenze di telefonia mobile – ha dichiarato il vice ministro – è a oggi completato e permette di dire che per fine gennaio o inizio febbraio, più probabilmente fine gennaio, potrà esserci la deliberazione di approvazione”.
Il nuovo Registro dovrebbe annullare tutti i consensi pregressi. Si crea così una sorta di barriera che proteggerà i consumatori, da sempre “tormentati” da queste telefonate indesiderate.
Cos’è
Il Registro Pubblico delle Opposizioni – istituito con il D.P.R. n° 178/2010 e aggiornato con il D.P.R. n° 149/2018 – è un servizio gratuito per l’utente che permette di opporsi all’utilizzo per finalità pubblicitarie dei numeri di telefono di cui si è intestatari e dei corrispondenti indirizzi postali associati, presenti negli elenchi pubblici, da parte degli operatori che svolgono attività di marketing tramite il telefono e/o la posta cartacea.
A cosa serve
Con il registro delle opposizioni è possibile bloccare il trattamento dei propri dati personali, presenti negli elenchi telefonici pubblici, da parte degli operatori che utilizzano tali elenchi per svolgere attività di marketing tramite il telefono e/o la posta cartacea. L’opposizione non annulla la validità dei consensi per contatti con finalità commerciali, rilasciati direttamente dagli utenti alle singole società, fermo restando il diritto di opposizione di cui all’art. 21 del Regolamento (Ue) 2016/679.
Come funziona
L’utente può richiedere l’iscrizione, l’aggiornamento dei dati e la revoca al registro delle opposizioni tramite quattro modalità: web (compilazione di un modulo elettronico), telefono (chiamata al numero verde) email (invio tramite posta elettronica di un apposito modulo), raccomandata. L’operatore di telemarketing che utilizza i dati presenti negli elenchi telefonici pubblici è tenuto a verificare con il registro e liste dei potenziali contatti, tramite una serie di servizi disponibili sul sito.
Se il registro non funziona
Qualora il Registro delle Opposizioni non funzionasse e arrivassero ancora telefonate dai call center, nonostante una regolare iscrizione e una successiva denuncia si può chiedere la cancellazione dal Registro.
Così come la registrazione, si tratta di un’operazione semplice. Infatti, basta telefonare al numero verde 800 265 265 e riportare il codice utenza al momento della richiesta. Quest’ultimo è un codice che viene assegnato dalla voce automatica al momento dell’iscrizione.
Le sanzioni
In caso di violazione del diritto di opposizione degli utenti – ovvero la mancata osservanza del registro delle opposizioni – da parte degli operatori di telemarketing e qualora il Garante ravvisi un’azione illecita da parte del call center, è prevista una sanzione pecuniaria che può arrivare fino a 20 milioni di euro o avere un importo massimo pari al 4% del fatturato aziendale dell’anno precedente.