ROMA – Un Paese spaccato in due non solo sotto la lente della crescita economica e della produttività, ma anche dal punto di vista delle crisi strutturali che gravano sull’intera Penisola, come quella che riguarda il lento crollo della popolazione. Se è vero, infatti, che il calo demografico non risparmia nessuna zona d’Italia, è altrettanto vero che, dati alla mano, il fenomeno in questione colpisce in maniera più evidente le regioni del Mezzogiorno. E così, in un Paese che invecchia e fatica a compensare i decessi con le nascite, il Sud, gli aspetti della cui lentezza economica sono stati esposti in altri approfondimenti, si dimostra in questo caso più veloce del resto d’Italia. Lo fa però nell’ambito di una corsa che nessuno vuole vincere, precipitando più rapidamente del Nord lungo il crinale di una graduale estinzione. A dimostrarlo sono le previsioni demografiche diffuse da Istat e aggiornate a luglio del 2025.
Il documento pubblicato dall’Istituto nazionale di statistica contiene una stima delle dinamiche demografiche fino all’anno 2080, ed elabora risultati assai poco incoraggianti…

