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Caltagirone tra i migliori centri intermedi d’Italia, Roccuzzo al QdS: “Premiati dai servizi per i cittadini”

Caltagirone tra i migliori centri intermedi d’Italia, Roccuzzo al QdS: “Premiati dai servizi per i cittadini”
Sindaco Caltagirone Fabio Roccuzzo

L’intervista sul report tra le migliori città intermedie al sindaco di Caltagirone Fabio Roccuzzo che ha affrontato le tematiche attorno al centro urbano calatino

Ci sono luoghi in Italia e nella nostra Sicilia dove si lavora di più e quindi si produce più ricchezza e complessivamente si vive meglio. E no, non parliamo di grande aree metropolitane ma di centri urbani medi o città intermedie, che trainano lo sviluppo dei nostri territori.

Il Rapporto “L’Italia Policentrica. Il fermento delle città intermedie”, curato da Mecenate 90 insieme al Centro studi delle Camere di commercio “Guglielmo Tagliacarne” e presentato a Roma da Unioncamere, ha individuato le 10 città simbolo di questo modello: tra queste c’è il comune di Caltagirone, che è classificata insieme ad altri centri come Catanzaro, Chieti, Lecco, Livorno, Macerata, Novara, Padova, Salerno e Taranto.

Il rapporto su Caltagirone, cuore di cultura e innovazione in Sicilia

Caltagirone emerge come un ecosistema vivace e alternativo alla congestione dell’area metropolitana di Catania, a cui appartiene. Qui operano numerosi soggetti che contribuiscono attivamente alla vita della comunità, rafforzando il senso di appartenenza e creando condizioni favorevoli allo sviluppo.

La ricerca evidenzia diversi elementi di eccellenza del comune calatino. Sul fronte della rigenerazione urbana, grazie al Pnrr sono in corso interventi per recuperare il quartiere Matrice, parte del centro storico. In ambito produttivo, il territorio ospita imprese che puntano sull’innovazione e sulla sostenibilità, come un’azienda vitivinicola che utilizza vitigni autoctoni allevati ad alberello, metodo riconosciuto dall’Unesco. A ciò si aggiunge l’importante presenza di botteghe artigiane specializzate nella produzione di maioliche e terrecotte, testimonianza di un settore che, pur profondamente radicato nella tradizione, sta evolvendo grazie a nuove reti e collaborazioni.

Roccuzzo: “Caltagirone è dotata di tanti servizi, i turisti sono innamorati di questa città”

Ai microfoni del Quotidiano di Sicilia è intervenuto a commentare il report il sindaco di Caltagirone Fabio Roccuzzo. “Il rapporto non è si limita solo all’accentuazione degli aspetti positivi degli ambienti intermedi, – commenta il primo cittadino – ma è un rapporto che esamina anche le criticità. Caltagirone non è che grazie a questo rapporto diventa il posto più vivibile d’Italia. Ma esso rappresenta, mettendo in relazione le criticità e le potenzialità, come questa città sia in fondo dotata di tutti i servizi in termini di terziario, di uffici periferici dello Stato, in termine sanitario-ospedaliero e come gli impegni sul piano culturale e di promozione turistica. Tantissimi cittadini stranieri vengono qui a Caltagirone a comprare casa, innamorati di questo posto essendo Patrimonio dell’Unesco. Esso è un punto di forza di Caltagirone che lo fa diventare un ente intermedio che rispetto ad altri ha le potenzialità in più e margini di crescita più forti”

Il dato in contrasto sulla qualità delle amministrazioni locali nella Città Metropolitana di Catania

In contrasto su questi dati c’è il dato raccolto dal Sole 24 Ore sulla qualità delle amministrazioni locali in qui Catania (e quindi la provincia etnea) è ultima in Italia. “Sul lavoro dei miei colleghi sindaci non esprimo alcun giudizio, perché da 4 anni realizzo come sia difficile il mestiere del sindaco. – commenta il sindaco di Caltagirone Roccuzzo – Io governo un comune in dissesto finanziario e con un debito alto. Ma stiamo lavorando per risanarlo. Serve tanta pazienza ma dobbiamo imparare a non essere autoreferenziali e a costruire processi decisionali in rete. Più metteremo in rete i servizi e la governance più noi saremo in grado di dare una risposta concreta ai nostri territori“.

“Chiaro che il giudizio sulla Provincia di Catania pesa molto, la Città Metropolitana che rappresenta in termini demografici 2/3 della provincia. Un sovrappopolamento delle aree interne che si determina in tutta la cintura dei paesi della cintura metropolitana, penso a San Gregorio o Mascalucia. Governare questi processi non è semplice, ma se lo si fa con programmazione e con la Regione che fa gli investimenti necessari, poco alla volta si può risalire la china”

Roccuzzo: “Ecco perché un giovane può restare in Sicilia”

In chiusura il sindaco Fabio Roccuzzo risponde a un difficile quesito sul perché un giovane può scegliere di restare in Sicilia. Per il primo cittadino non ci sono dubbi: “Per amore verso questa terra, nonostante la sua complessità. Sciascia affermava che il vero problema della Sicilia sono i siciliani. L’Isola è una terra bellissima per il clima e la presenza di beni culturali anche per una dimensione di umanesimo sociale difficilmente riscontrabile altrove. Però, il punto di tutto questo lo dovremmo realizzare nei centri piccoli, luoghi per lo smart-working e invogliare i giovani in smart a tornare nelle loro città”.

“Non è una sfida semplice. Per migliorare la qualità della vita bisogna migliorare i servizi. Più voli aerei e a meno costo, bisogna migliorare le strade e un sistema ferroviario che oggi non c’è. Questo è un tema che ruota attorno al Ponte sullo Stretto, al fronte del quale si può essere favorevoli o contrari ma è evidente che senza una implementazione del sistema infrastrutturale siciliano rimarrà un’inutile cattedrale nel deserto. Le condizioni ci sono, – conclude il sindaco – ma ogni sindaco e amministrazione deve lavorare per fare rientrare le migliori risorse. Io da 4 anni sono impegnato a farlo. Lavoro molto con i giovani e con la consulta giovanile”.

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