Un messaggio di ottimismo quello lanciato dalla presidente della Corte d’Appello nissena, Maria Grazia Vagliasindi. Cosa nostra rimane una delle maggiori preoccupazioni
CALTANISSETTA – “Quest’anno il bilancio è molto complesso e difficile perché la giurisdizione è stata sferzata anch’essa dall’emergenza epidemiologica. Ci siamo trovati di fronte ad una crisi che non ha precedenti nel dopoguerra. Ma il 2021 deve essere l’anno della ripartenza”. Lo ha detto la presidente della Corte d’Appello di Caltanissetta, Maria Grazia Vagliasindi, durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario.
“L’emergenza – ha continuato la presidente Vagliasindi – è intervenuta in un momento storico in cui si stavano celebrando in questo distretto processi di criminalità organizzata e comune di speciale complessità. Con la tenacia e la passione del personale togato e amministrativo e dell’avvocatura e con uno sforzo organizzativo incessante i processi penali hanno avuto regolare corso e alcuni sono stati portati a compimento mentre il processo civile telematico ha funzionato da scudo per rendere meno invasivo l’impatto, comunque dirompente, dell’emergenza”.
“Tali risultati – ha evidenziato – sarebbero stati irraggiungibili se il mondo della giustizia fosse rimasto relegato in una solitudine istituzionale che è fattore di debolezza della giurisdizione e forza dei poteri criminali”.
Nelle province di Caltanissetta ed Enna Cosa nostra continua a essere l’organizzazione mafiosa di principale riferimento, dedita al controllo dell’economia legale, soprattutto nel settore dell’edilizia, del movimento terra, della raccolta e smaltimento dei rifiuti e dei relativi appalti, dell’agricoltura, grazie all’illecito accaparramento di lotti di terreni, anche demaniali, poi utilizzati per ottenere illecitamente pubblici contributi, oltre che dei settori tradizionalmente governati dalla criminalità organizzata, quali il settore del gioco e delle scommesse e del traffico illecito degli stupefacenti. evidenziando, altresì, straordinarie capacità di infiltrazione anche nei territori di altre Regioni (Lombardia, Lazio) oltre che in paesi stranieri (Germania, in particolare).
“L’attività estorsiva – ha spiegato la presidente Vagliasindi – rimane la forma più diffusa di controllo mafioso dell’economia legale e del territorio. Momento di fibrillazione costituiscono secondo quanto ulteriormente segnalato dal procuratore generale Lia Sava, le tornate elettorali e ciò per la ‘messa a disposizione’ di pacchetti di voti al fine di appoggiare candidati ritenuti più avvicinabili, con l’evidente scopo di assicurarsi somme di denaro e altre utilità”.