Caltanissetta, Antenna Rai, niente vincolo, ora si aprono nuovi scenari - QdS

Caltanissetta, Antenna Rai, niente vincolo, ora si aprono nuovi scenari

Annalisa Giunta

Caltanissetta, Antenna Rai, niente vincolo, ora si aprono nuovi scenari

venerdì 05 Novembre 2021

Il Tar ha stoppato la Regione sul manufatto presente sulla collina Sant’Anna. Beffate le associazioni, che si oppongono fortemente all’abbattimento di un bene ritenuto “culturale e identitario”

CALTANISSETTA – Bocciato il vincolo paesaggistico posto dalla Regione Siciliana sull’antenna Rai della collina Sant’Anna. A sancirlo la sentenza n. 2853/2021 del Tar Sicilia relativa al ricorso originario n. 1521/2017 RG proposto da Rai Way nel 2017 contro il vincolo della Soprintendenza.

Una buona notizia per i residenti nella zona, colpiti in passato dall’ordinanza di sgombero, arriva anche dal pronunciamento di un’altra sentenza che accantona – a seguito della decadenza del vincolo – l’idea di abbandonare le abitazioni considerate a rischio per un possibile crollo della struttura. Lo sgombero, infatti, era legato al vincolo posto dalla Soprintendenza.

Una serie di vizi procedurali, come si legge nella sentenza, rendono illegittima la procedura adottata dalla Pubblica amministrazione. I giudici hanno dichiarato che se anche il vincolo fosse riproposto senza vizi gli Enti pubblici preposti dovrebbero provvedere alla tutela e alla manutenzione del bene come prescritto dal Codice dei beni culturali. Non possono ricadere sul privato gli oneri derivanti dal vincolo che rende l’antenna di fatto un bene pubblico.

Sulla vicenda sono intervenuti i presidenti del Wwf Sicilia Centrale e di Legambiente che si erano costituiti parte civile assieme al Comitato Parco Antenna Sant’Anna. “Prendiamo atto del pronunciamento del Tribunale – ha detto Ennio Bonfanti, presidente del Wwf Sicilia centrale – che, come tutte le sentenze, va recepito nella sua oggettività. Tuttavia è chiaro che eravamo e rimaniamo fortemente contrari all’ipotesi, richiesta con forza da Rai Way, di abbattimento di tale bene culturale e identitario. Ci prenderemo il tempo necessario per approfondire la vicenda in tutti i suoi aspetti e capire quali azioni di natura legale, amministrativa e politica potranno essere messe in campo”.

Le due associazioni hanno sollevato un’altra preoccupazione relativa nell’annullamento di tutti gli atti relativi impugnati e tra questi sembrerebbe anche la variante urbanistica al vigente Piano regolatore del Comune, approvato con decreto dirigenziale dell’assessorato regionale del Territorio e dell’Ambiente n. 570 del 19 luglio 2005, per la titolazione a zona E F6 del parco territoriale agricolo, etno-antropologico della collina S. Anna dell’area circostante il complesso dell’antenna Rai Way, che risulterebbe approvata dal Comune il 10 aprile 2017.

Le due associazioni chiedono la verifica da parte del Comune circa l’esistenza o meno del vincolo urbanistico e in caso di non esistenza l’immediato avvio della sua apposizione. “Da parte nostra – ha affermato Ivo Cigna, presidente di Legambiente – faremo quanto possibile per contrastare l’ipotesi di demolizione dell’antenna e il rischio di perdita definitiva di un pezzo della nostra storia e della nostra cultura ma anche per salvaguardare un sito dalle enormi valenze ambientali e potenzialità socio-economiche. Inoltre, ci opporremo con ogni mezzo al nuovo rischio dell’ennesima speculazione edilizia in una delle zone di maggior pregio naturalistico e culturale della Sicilia centrale”.

Dopo qualche giorno di silenzio anche i residenti della collina S. Anna hanno voluto dire la loro. “Venuto meno il vincolo sull’antenna – hanno affermato – chiediamo a tutte le componenti interessate di tenere in considerazione, per qualsiasi iniziativa che si vorrà porre in essere per la valorizzazione dell’antenna, che esistono altre priorità, per esempio le nostre, da valutare e tutelare e non da sottovalutare e irridere ritenendole capricci. Deve essere chiaro che noi non intendiamo mettere in discussione le concrete opzioni di valorizzazione, ma non vogliamo in alcun modo sgomberare da casa nostra né vivere con il timore che ciò possa accadere a causa dell’insicurezza dell’antenna la cui stabilità e innocuità pretendiamo che venga accertata con urgenza e oltre ogni ragionevole dubbio”.

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