Caltanissetta

Caltanissetta e l’appello alla solidarietà, anche sul fronte idrico

Creare una cabina di regia per la distribuzione dell’acqua, compresa quella erogata tramite autobotti private, in modo che il Comune abbia contezza dei pozzi dislocati per il territorio, possa essere capace di individuare quelli abusivi e calcolare il prezzo di vendita. È questa la richiesta pervenuta dai cittadini intervenuti al Consiglio comunale straordinario e urgente, richiesto da alcuni consiglieri d’opposizione, sulla crisi idrica.

Caltanissetta, gli effetti della siccità sul territorio

La siccità, esacerbata dall’assenza delle piogge, ha aggravato la situazione creando seri danni all’agricoltura, all’allevamento e agli stessi abitanti, che hanno trovato difficoltà persino a garantire l’igiene personale. Tra i problemi evidenziati durante la seduta del Consiglio, le promesse disattese dalla società di gestione della fornitura idrica, le perdite d’acqua lungo tutta la condotta e allacci abusivi che hanno portato a una questione annosa che richiede un cambio di approccio, abolendo la visione di una gestione emergenziale per protendere verso una progettualità a medio e lungo termine come, per esempio, dovrebbe avvenire per la diga Blufi, Ancipa o i dissalatori.

Caltanissetta, l’intervento del sindaco Walter Tesauro

Un problema che dovrebbe essere legato a quello del concetto di civiltà, con i cittadini che dovrebbero creare una sinergia per sostenersi a vicenda, evitando sprechi inutili e palesando la disponibilità a cedere l’acqua dei propri pozzi dietro un corrispettivo economico. “Ci siamo resi conto – ha detto il sindaco Walter Tesauro – che Caltaqua non sta facendo un’adeguata distribuzione delle risorse idriche e mi farò portavoce degli interessi di Caltanissetta per poter capire quali soluzioni si possano adottare per garantire una maggiore equità nella fornitura. Valuteremo, in sinergia con i consiglieri di maggioranza e opposizione, il contratto stipulato con Caltaqua per capire se ci sono inadempienze o se ci sono dei termini contrattuali non esitati”.

“La pirateria idrica in questa situazione d’emergenza – ha aggiunto – è ancor più grave, soprattutto se osserviamo la questione anche a livello morale. Significa speculare sulle necessità delle persone. Insieme alla mia Giunta faccio un appello a tutti i cittadini e ai consiglieri, invitandoli a collaborare affinché si facciano avanti se sono a conoscenza di pozzi da poter ispezionare. Noi, insieme alle autorità competenti, provvederemo a verificare se sono clandestini o certificati e se l’acqua al loro interno sia potabile e, dunque, utilizzabile per la fornitura domestica. Per poterli utilizzare però è necessario che i pozzi siano vicini alle condutture idriche già presenti, perché se fossero lontani dalle condotte di Caltaqua sarebbero pressoché inutilizzabili, dato che è più complicato e costoso creare i collegamenti e in alcuni casi sarebbe pressoché impossibile. Stiamo agendo anche con la verifica delle dispersioni idriche lungo il percorso ma questa operazione è molto più complessa e non sempre efficace. Continuo sempre a invitare i cittadini a essere parsimoniosi nei limiti del possibile”.

Interviene anche Pietro Lorefice

Alla seduta ha preso parte, tra gli altri, anche il senatore Pietro Lorefice, che ha così sintetizzato la propria posizione: “Ritengo – ha affermato – che sia necessario istituire un gruppo di lavoro permanente che non si limiti a operare durante la fase emergenziale, ma permanga anche in seguito per poter riuscire a costringere i Governi regionali e nazionali a dare supporto non soltanto a questa emergenza contingente ma anche per il bene delle future generazioni. Resto a disposizione per partecipare a tavoli tecnici e invito tutti a non esitare a contattarmi per problematiche che potranno essere affrontate a livello nazionale”.