Caltanissetta

Caltanissetta, polemiche sul Centro di raccolta in via Rochester

CALTANISSETTA – Opposizione in Comune all’attacco dopo la decisone della Giunta retta da Roberto Gambino di destinare un terreno confiscato alla mafia di circa 15 mila metri quadrati in via Rochester a centro comunale per la raccolta differenziata.

Il terreno è stato trasferito nel patrimonio indisponibile del Comune nel 2017 con decreto dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. In un primo momento l’Amministrazione comunale, così come deliberato nel febbraio del 2010, intendeva realizzare una sala espositiva delle Vare. Adesso, il cambio di rotta. “Il centro di raccolta – si legge nella delibera– è un servizio a disposizione della comunità cittadina per incrementare la raccolta differenziata, disincentivare l’abbandono abusivo dei rifiuti sul territorio comunale e agevolare anche il recupero del rifiuto”. Con la dichiarazione d’immediata esecutività della delibera l’Amministrazione comunale ha dato mandato alla direzione del Patrimonio di affidare il bene alla direzione competente in materia.

Un’integrazione all’atto d’indirizzo sull’utilizzo del bene confiscato alla mafia, pubblicata nei giorni scorsi all’Albo pretorio on-line del sito del Comune, ha però suscitato il malumore del gruppo consiliare di “Caltanissetta Protagonista”. “In un’area così strategica – si legge in una nota del gruppo consiliare – utile e funzionale allo sviluppo di tipo commerciale come quella di via Rochester, accanto al mercato ortofrutticolo, dove sarebbe possibile allocare fiere, spettacoli viaggianti, dare finalmente uno spazio attrezzato e funzionale al mercatino settimanale, dove lo spazio all’interno della città diventa risorsa, cosa pensano di fare i nostri eroi? Un’area di stoccaggio di… munnizza”.

“Troppi disastri – hanno aggiunto i consiglieri – troppa approssimazione, troppa impreparazione fino a oggi su temi di ordinaria amministrazione. Ma adesso si mettono mani anche al territorio, danneggiandolo e mortificandolo ulteriormente con scelte assurde e irrimediabili. Ci chiediamo questa idea del centro di stoccaggio in quale Piano di sviluppo si incastoni? In quale programmazione? Chi sono gli attori di questo spettacolo, cioè chi realizzerebbe l’impianto e chi lo gestirebbe?”.