Dal sindaco di Caltanissetta l’ennesimo appello alla Regione e al presidente Musumeci: “I dati comandano. Si lasci libera una città che non ha un elevato numero di contagi da Covid”
CALTANISSETTA – La città ha bisogno di rilanciarsi dal punto di vista economico. Lo sottolineano le istituzioni locali ma, soprattutto, lo chiedono gli imprenditori, messi in ginocchio da una crisi causata dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria che rischia di lasciare moltissime famiglie sul lastrico.
Più volte il sindaco Roberto Gambino ha chiesto al Governo regionale di differenziare le chiusure nei territori in base ai contagi, sottolineando la necessità di evitare di fare di tutta l’erba un fascio per non mettere a rischio la sopravvivenza di tantissime realtà produttive. Lo ha fatto di nuovo nei giorni scorsi, lanciando l’ennesimo appello al presidente della Regione, Nello Musumeci.
“Dopo l’annuncio di un’imminente zona gialla – ha detto – il governatore frena. Tira il freno a mano, Musumeci, e rilancia con un atteso dimezzamento dei contagi, atteso per venerdì. Altrimenti, di nuovo arancioni”.
“Credo che questo gioco del gambero – ha affermato il primo cittadino nisseno – sia inutile e improduttivo. Prima si minaccia un lockdown totale, poi invece si annuncia la zona arancione, adesso di nuovo la zona gialla ma in attesa dei dati, altrimenti non se ne fa nulla. I dati comandano, regolano le decisioni: questo è chiaro. Dunque, se è così, Musumeci chiuda e istituisca le zone rosse e le zone arancioni per quelle città, quei paesi che hanno ancora un numero di contagi alto o dove è stata individuata la variante inglese. Ma lasci libera Caltanissetta, che non ha tutti questi contagi”.
“Credo – ha concluso Gambino – che si debba cominciare a dare uno spiraglio di luce a tutte quelle imprese chiuse oramai da mesi. Questa città deve ricominciare a far girare l’economia, nel pieno rispetto delle regole ovviamente. Sarò il primo a stigmatizzare comportamenti negativi con controlli mirati: niente assembramenti, niente comitive, su questo sono e sarò inflessibile. Per il resto, invece, dico che non ci possiamo permettere ancora chiusure”.