Caltanissetta, verifica delle condizioni del Cpr di Pian del Lago - QdS

Caltanissetta, verifica delle condizioni del Cpr di Pian del Lago

Caltanissetta, verifica delle condizioni del Cpr di Pian del Lago

giovedì 22 Febbraio 2024

Il Garante regionale dei detenuti si è recato in visita nella struttura, originariamente destinata a caserma, per testarne lo stato dell’arte. Periodici i danneggiamenti dopo le sommosse e le proteste dei migranti

CALTANISSETTA – Il Garante regionale dei detenuti per la Sicilia, Santi Consolo, si è recato nei giorni scorsi – unitamente al dirigente e ad altro funzionario del suo Ufficio – a Caltanissetta, presso il Centro per il Rimpatrio di Pian del Lago dove ha incontrato, fra gli altri, in rappresentanza della Prefettura il dottore Ferdinando Trombadore, vicario del Prefetto; il capo dell’Ufficio Immigrazione dottore Fabio La Cagnina; il direttore dell’Ente gestore del centro dottore Carmelo La Paglia; la responsabile sanitaria dottoressa Anna Santamaria; l’informatrice giuridica delle persone trattenute dottoressa Elena Muscaglione; la psicologa presente nel centro dottoressa Pierangela Pace e l’assistente sociale dottoressa Floriana D’Antoni.

Il Centro per il Rimpatrio danneggiato diverse volte

L’accoglienza è stata particolarmente cordiale e tutti i partecipanti sono stati disponibili a fornire esaustivi chiarimenti e ad esibire e produrre la documentazione richiesta, parte della quale è stata rilasciata in copia. Si è appreso così che la struttura, originariamente destinata a caserma, aveva subìto ad opera dei trattenuti un gravissimo danneggiamento nel 2020. Con il recupero successivo si sono realizzate strutture in cemento armato sul modello di altri Cpr, proprio per limitare i danni in occasioni di proteste. I danneggiamenti tuttavia sono stati periodici e continui e, tra i più gravi, si ricorda quello del 9 marzo 2023.

Il Cpr di Caltanissetta è distinto in tre padiglioni

La ricettività antecedente l’ultimo danneggiamento era di 92 persone; allo stato è di 68, con presenza effettiva al 15 corrente mese di 50 trattenuti. L’informatrice giuridica riferisce che nessuno dei presenti allo stato ha fatto rinuncia alla richiesta di protezione internazionale. Viene chiarito, inoltre, che per le relative istanze, come per quella di rimpatrio volontario, è stata predisposta apposita modulistica comprensibile al sottoscrittore, perché multilingua (italiano, inglese francese ed arabo); modulistica in copia viene acquisita dall’Ufficio. Sono state prodotte le foto scattate in occasione degli ultimi eventi di protesta e i danni al padiglione A si riscontrano principalmente agli armadietti in mattoni forati, completamente distrutti, e al tetto di copertura in varie parti danneggiato). Il Padiglione B, all’interno, non ha riportato danni, mentre il padiglione C ha subìto i maggiori danni conseguenti all’incendio, anche dei materassi ignifughi, e all’imbrattamento con feci sia dei materassi che degli ambienti. Per quelli allocati nel padiglione C, si è reso necessario un ricovero di emergenza presso il locale mensa.

Allo stato attuale tutti i padiglioni sono agibili

Alcune persone trattenute hanno riferito che nell’immediatezza hanno rifiutato tale situazione di emergenza perché non venivano forniti sufficienti materassi. Il personale presente ha chiarito che l’indisponibilità parziale era determinata dal numero elevato di materassi che erano stati danneggiati e resi inservibili anche in occasione di altra pregressa recente protesta. Il Personale che accompagnava il Garante si è riservato di fornire all’Ufficio documentazione dalla quale risulterebbe che si è intervenuti nell’immediatezza anche con idranti nel padiglione C, compiutamente quindi ripulito in 2/3 giorni. Anche il ripristino è stato abbastanza rapido con ripitturazione di tutti gli ambienti. In esito a ispezione nei tre padiglioni, l’Ufficio dà atto che gli stessi sono allo stato tutti agibili e che l’unico mancato ripristino è relativo alle aperture di ingresso (sarebbero state scardinate), sostituite da tendaggi pesanti.

Nel padiglione C sono presenti quattro bagni e quattro docce, oltre i lavandini disposti in altra parete. Sia i bagni che le docce assicurano la riservatezza perché a tali ambienti si accede attraverso una parete in cemento armato che si frappone ad altra retrostante, al fine di impedire la vista dall’esterno. Nel padiglione A vi sono pure cinque bagni e tre 3 docce, mentre nel padiglione B i bagni sono quattro e le docce sono quattro (la capienza è inferiore a quella degli altri padiglioni), disimpegnati sempre allo stesso modo.

Nessuna delle persone trattenute si è lamentata della carenza di acqua e dell’impossibilità di farsi la doccia. Si è pure verificato che nel padiglione C il getto di aria calda, proveniente dall’impianto di condizionamento centralizzato, era efficace. Le persone trattenute fruiscono di tre sale con attiguo servizio igienico per i colloqui che espletano con gli avvocati.

Tali ambienti, in esito alla visita, si presentano decorosi e adeguatamente arredati. Si notano pure gli elenchi degli avvocati affissi alla parete, per una libera facoltà di scelta del legale. Nel corso della visita si comprende che gli interessati sono stati aggiornati sulle vicende giudiziarie a loro carico in modo adeguato e, interpellati, hanno dato conferma della possibilità di interloquire, nel corso dell’udienza a distanza, tramite monitor, con il giudice e il proprio difensore.

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