Si sono introdotti nell’indirizzo di posta elettronica di due aziende dell’Agrigentino e, cambiando il loro Iban, sono riusciti a ottenere dei pagamenti di diverse fatture.
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Così, i titolari delle due aziende di Agrigento si sono accorti soltanto in un secondo attimo di essere stati truffando, avvisando le autorità. Una volta denunciati i fatti, sono adesso in corso le indagini per provare a risalire agli autori di questa truffa a danno delle due aziende.
Truffa del falso avvocato sventata a Trapani: coinvolta anziana, rintracciati i responsabili
Divieto di dimora a carico di due campani per una truffa del falso avvocato. I fatti risalgono al marzo scorso. Un’anziana donna veniva raggiunta telefonicamente da un uomo che l’avvertiva dell’arrivo dell’avvocato Badalucco, che l’avrebbe raggiunta a casa per ricevere la somma di denaro necessaria a garantire urgenti cure mediche alla figlia della donna, poco prima rimasta coinvolta in un grave sinistro stradale.
La vittima, fortemente preoccupata per le sorti della figlia, consegnava al giovane avvocato presentatosi alla sua porta tutti gli oggetti in oro nella sua disponibilità, e in seguito avvertiva il genero, che giungeva rapidamente, imbattendosi nel sedicente avvocato. Questi tentava la fuga ma veniva braccato e cadeva a terra, tuttavia riprendeva la fuga disperdendo sulla strada alcuni dei monili sottratti con il raggiro alla vittima. In quel contesto, il finto avvocato perdeva anche il cellulare che aveva con sé.
Ragusa, truffa per una donna anziana. “Bonifici urgenti da 63.000 euro”
A seguito delle indagini avviate dai Carabinieri della Stazione di Ragusa Principale subito dopo una frode telefonica, nell’agosto scorso la Procura della Repubblica di Ragusa aveva emesso un decreto di sequestro del conto ove era stata fatta accreditare illecitamente un’ingente somma di denaro.
Tutto era cominciato con il più classico degli SMS di fishing. Il nome del proprio istituto di credito a fianco al testo “Il bonifico da 4.900 € dal tuo c/c è stato disposto. Se non hai eseguito tu l’operazione telefona subito al numero…”. Allo spavento iniziale e alla telefonata frettolosa al numero segnalato era seguito il dialogo molto rassicurante con il (finto) operatore bancario, che aveva consigliato all’incauta cliente cosa fare per mettere al sicuro i propri soldi, i risparmi di una vita di una pensionata.
La donna, residente a Ragusa, era stata circuita telefonicamente da abilissimi criminali, esperti di truffe telefoniche, che tenendola sempre impegnata al telefono, l’avevano convinta a recarsi presso lo sportello della propria banca per disporre, con un pretesto, un bonifico urgente da 63.000 euro.
Solo dopo il completamento dell’operazione, si erano insinuati in lei dei sospetti che l’avevano indotta a chiamare i Carabinieri. La tempestività e la prontezza di intervento dei militari della Stazione di Ragusa Principale, messisi immediatamente in contatto con l’istituto di credito della vittima e con quello di destinazione del denaro, ovvero un Ufficio Postale di Napoli, avevano permesso, dopo fitte interlocuzione con i relativi uffici antifrode e la fondamentale collaborazione dell’Arma partenopea, di far congelare subito il conto di destinazione, per poi procedere con il sequestro della somma sottratta e la richiesta di immediata restituzione alla vittima, disposta, dopo pochissimi giorni, dall’Autorità Giudiziaria iblea.

