Agrigento

Cammarata, un cortometraggio per promuovere l’inclusione

CAMMARATA (AG) – “Parole in pausa” è il titolo del cortometraggio realizzato dai giovani migranti ospiti dell’Istituto Maria Ausiliatrice Longo, comunità Sai che accoglie dodici minori stranieri non accompagnati. L’opera in questione è stata creata per partecipare alla seconda edizione del Don Bosco Global Youth Film Festival, il Festival cinematografico mondiale ideato nel 2022 dai Salesiani di Don Bosco, manifestazione, giunta alla sua seconda edizione, che ha visto quest’anno la partecipazione di cinquanta Nazioni con 550 cortometraggi realizzati in tutto il mondo.

Al QdS Alessandra Consiglio, operatore legale del centro, ha spiegato che “l’iniziativa del corto è nata per coinvolgere i giovani migranti in attività nuove in cui far esprimere al meglio la loro creatività. All’inizio non è stato semplice partecipare, perché bisognava rispondere determinati requisiti per la realizzazione del cortometraggio. Senza dubbio prendere parte al progetto come comunità di accoglienza ha permesso di stimolare la creatività giovanile, sensibilizzarla a temi importanti e soprattutto coinvolgere ciascuno ragazzo con lo stile del Sistema preventivo”.

Un risultato, quello ottenuto dai giovani migranti insieme alla comunità educativa e ai volontari, frutto della sinergia, dell’inclusione e del lavoro di squadra. Il corto è arrivato fra i primi 52 di tutto il mondo, riuscendo così a essere presentato alla finale del concorso che si è celebrata il 13 e il 14 ottobre a Los Angeles, capitale mondiale dell’industria cinematografica. “Soddisfare le prerogative del bando – ha aggiunto Consiglio – non è stato semplice, ma ci siamo impegnati molto facendo una splendida attività in cui ciascuno dei protagonisti si è messo in gioco con tutto se stesso. Ci ha sorpreso molto di più sapere che il nostro corto è arrivato tra i finalisti del Festival”.

Nella Cutrali, Figlia di Maria Ausiliatrice e direttrice della comunità dal 2013, ha raccontato che “è stato avvincente partecipare a questa iniziativa. La nostra comunità ha preso parte al concorso grazie all’impegno dei ragazzi, ma anche degli educatori. Il cortometraggio è stato sceneggiato e diretto dal nostro educatore e regista Enrico Madonia. Si tratta di un prodotto amatoriale, fatto con mezzi umili, ma grazie alla bravura di ciascuno siamo riusciti ad arrivare in finale. L’inclusione, l’accoglienza, l’educazione sono valori che viaggiano in modo trasversale anche attraverso queste attività creative. Come Salesiane non possiamo non sfruttare queste iniziative per valorizzare i nostri giovani”.

La storia di “Parole in Pausa” è molto semplice: il protagonista è un ragazzo che deve scrivere un tema sull’amore, ma non trova le parole giuste, non riesce a scrivere, così esce e trova la sua ispirazione grazie agli esempi d’amore che vivono in una panchina. Una magnifica suora, Giuseppina Brucculeri, aiuta questo giovane nel suo percorso e insieme a lei lo fanno tante altre comparse fra volontari, operatori, educatori e ragazzi della Comunità.

“Non siamo riusciti ad arrivare tra i primi dieci – ha concluso Alessandra Consiglio – ma per noi essere stati presenti alla finale mondiale a Los Angeles è stato un grande onore, visto che lì sono arrivati soltanto due corti italiani. Siamo fieri di aver preso parte a questa manifestazione che porta avanti valori importanti. Valori che, oggi più che mai, ci devono accompagnare e aiutare a combattere tutta le barbarie che ci circondano. Il nostro centro Sai con quest’attività si è divertito a sperimentare sempre di più l’importanza dell’inclusione come arma per vincere le diffidenze”.