Campagna elettorale, sono dimenticate scuola e corruzione - QdS

Campagna elettorale, sono dimenticate scuola e corruzione

Carlo Alberto Tregua

Campagna elettorale, sono dimenticate scuola e corruzione

mercoledì 03 Agosto 2022

I blablatori di tutti i partiti hanno cominciato a pontificare, spiegando al colto e all’inclita che cosa faranno ed un po’ meno come lo faranno. Pochi spiegano cosa hanno fatto o quali risultati abbiano ottenuto. La solita politica delle promesse alla Mandrake (un personaggio dei fumetti che di mestiere era illusionista e con il suo bastone magico faceva apparire personaggi e situazioni fittizie).

Chi più chi meno fa uno stomachevole elenco di cose da fare, ovviamente chiamando in causa gli avversari (per alcuni sono nemici) per rinfacciare loro ciò che non hanno fatto, dimenticando le proprie omissioni. Tutto ciò accade perché codesti blablatori non conoscono cosa sia l’etica né i doveri morali che un dirigente di alto profilo dovrebbe avere più degli altri, parlando con verità, consapevolezza e competenza.
Dove sono i parlamentari che possiedono questi requisiti? Domanda da cento milioni.

Intendiamoci, non riteniamo opportuno fare di tutta l’erba un fascio. Fra gli uscenti 945 parlamentari, ve ne sono molti preparati, colti, intelligenti e coscienziosi, oltre che onesti. Ma la maggior parte non ha questi requisiti, purtroppo.
Abbiamo l’impressione che sotto il solleone di agosto molti cittadini e cittadine si tureranno le orecchie e si disinteresseranno degli argomenti proposti; una specie di litania ossessivamente ripetuta senza alcun costrutto.

Ovviamente, ci auguriamo che questo non accada, anche se – secondo i sondaggi – solo sei cittadini su dieci andranno a votare, mentre dovrebbero andarci tutti: dieci su dieci. Ogni persona che non va a votare, di fatto, raddoppia il valore del voto di chi ci è andato, quindi viene meno l’occasione di esprimere concretamente la propria volontà.

Secondo un’indagine recente, il fenomeno dell’astensionismo è più marcato nella fascia bassa della popolazione che non in quella alta o nell’altra intermedia. Ciò perché nella fascia bassa è diffusa una vasta ignoranza ed inconsapevolezza dei problemi, di cui è avvertita l’insoddisfazione, perché essi non vengono portati a soluzione.

Vi sono due questioni fondamentali per il nostro Paese totalmente omesse da questi blablatori, i quali, pensando con la testa degli altri e non con la propria, preferiscono restare sul generico e sul ripetuto, reiterando la lezioncina più volte studiata in appositi circi equestri.
Quali sono i due grandi problemi del nostro Paese? La scuola e la corruzione.

La scuola: alcuni dei suddetti citano solamente che sono venute a mancare risorse finanziarie, citano che sono diminuiti i docenti, ma non esprimono il cuore del problema e cioé la qualità di tali docenti e la loro capacità di formare dei buoni cittadini.
Io, che ho insegnato in un ITS (Istituto Tecnico Superiore) per vent’anni, dedicavo quasi metà delle lezioni all’etica, ai valori, a questioni di interesse generale e solo l’altra metà alla mia materia, che era l’organizzazione.

Quando sono ritornato nel mio vecchio istituto, ho trovato una ventina di insegnanti che erano stati miei allievi e che mi hanno accolto con grande affetto. Mi sono commosso.

La questione dunque è formare bravi cittadini e cittadine, consapevoli e pensanti, in modo che siano in condizione di scegliere con cognizione di causa la classe dirigente che poi amministrerà il Paese nei suoi diversi livelli.
Ma questa attività non conviene all’attuale accozzaglia di politicastri perché preferiscono avere a che fare con persone ignoranti e bisognose, soprattutto beoni, perché assentono alle cazzate, sparate a mitraglia.

L’altra questione di cui nessuno parla è la corruzione ed il corrispondente lavoro nero, che fa apparire milioni di poveri, mentre in effetti sono milioni di cattivi cittadini e cittadine che guadagnano senza pagare un euro di tasse, che corrompono e sono corrotti e che fanno sembrare il nostro Paese quello che non è.
La lotta alla corruzione ed al lavoro nero non è all’ordine del giorno perché corrotti, evasori e traffichini votano.

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