Campagna elettorale e la sanità “dimenticata” - QdS

Campagna elettorale e la sanità “dimenticata”

Penna Patrizia

Campagna elettorale e la sanità “dimenticata”

giovedì 25 Agosto 2022

L’allarme del Sindacato nazionale autonomo medici italiani (Snami): “Avevamo chiesto programmi concreti, non le solite balle"

ROMA – “Neanche la fatica di un copia-incolla decente!”. Esordisce così il sindacato nazionale autonomo medici italiani (Snami) commentando i programmi elettorali dei partiti per le elezioni politiche del 25 settembre.

Il mondo della sanità, messo in crisi dal sottodimensionamento del personale, dalle continue aggressioni ai danni di medici e operatori sanitari, si sente abbandonato a se stesso. In prima linea nel fronteggiare l’emergenza pandemica, oggi “dimenticata” dalla politica che, come un disco rotto, insiste sui soliti temi e nel tentativo (maldestro) di fare suo il consenso, in realtà sta rischiando di allontanarsi ancor più dall’elettorato perché dimenticare la sanità non significa ignorare solo le istanze dei suoi lavoratori, cioè di chi quotidianamente porta avanti la baracca nonostante criticità e problematiche ma anche, in ultima analisi, la salute stessa dei cittadini.

“La salute nei programmi elettorali risulta la grande assente – dichiara Angelo Testa, presidente nazionale Snami – come se anche i governatori regionali non si fossero accorti che le case della salute che si dovrebbero fare con i fondi del Pnrr saranno ineludibilmente delle scatole vuote, che ormai negli ospedali si lavora a gettone e si assume dall’estero, che per la medicina di famiglia si chiede ai pensionati di lavorare ma non si programma un efficiente ricambio generazionale”.

“In poche parole – riassume – si ignora ciò che purtroppo è il bollettino di guerra quotidiano in sanità e si lascia spazio a dei desiderata generici nulla o poco contestualizzati alla realtà del momento”.

“Avevamo chiesto provocatoriamente ai partiti – aggiunge Domenico Salvago, vicepresidente nazionale Snami – programmi concreti e non le solite balle, ma dobbiamo sottolineare che a una attenta lettura non si evincono neanche dei copia-incolla interessanti e attualizzati al contesto odierno, segno di quanto poco interessi alla politica nello specifico la sanità territoriale. Praticamente zero, per essere benevoli!”.

“Eppure- sottolinea Gianfranco Breccia, segretario nazionale Snami – il nostro sindacato ha stimolato continuamente la politica indicando possibili soluzioni e sottolineando come il famigerato decreto 77 porterà inevitabilmente a un impoverimento della capillarità territoriale e del rapporto medico-paziente, caratteri inderogabilmente distintivi, identitari e univoci della medicina generale”.

“Lo Snami boccia i programmi elettorali sulla sanità delle varie compagini politiche – conclude Angelo Testa – e auspica che chi andrà a governare voglia rafforzare la medicina territoriale con l’aiuto di chi come noi lavora sul campo”.

P.P.

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