"Invisibile agli occhi" - campagna che ha anche il QdS come media partner - arriva negli Usa per sensibilizzare il mondo sugli abusi subìti dai minori.
Indifferenza, minimizzazione, connivenza, reticenza e carenza di formazione professionale: queste alcune delle cause che influiscono a rendere la violenza sui minori una vera e propria emergenza umanitaria, una delle più̀ gravi degli ultimi decenni. Gli abusi sui minori sono stati al centro del dibattito che si è svolto il 14 giugno all’Istituto Italiano di Cultura di New York, in presenza di diverse autorità istituzionali, accademiche e scientifiche mondiali, in occasione della presentazione negli Usa della Campagna di sensibilizzazione contro gli abusi sui minori “Invisibile agli occhi”.
Dopo il successo ottenuto in Italia nel 2022, gli organizzatori dell’Istituto per la ricerca e l’innovazione biomedica del Consiglio nazionale delle ricerche di Catania (Irib CnR CT), della Società italiana di pediatria (SIP) e della Fondazione Terre des Hommes Italia hanno deciso di esportare il progetto per sensibilizzare sul tema l’opinione pubblica mondiale.
“Invisibile agli occhi”, la campagna contro gli abusi sui minori
Il messaggio sociale della campagna è associato all’immagine del volto di una ragazza che, grazie alla tecnica lenticolare, svela i segni dei maltrattamenti subiti insieme alla frase: “Gli abusi sui minori sono invisibili solo a chi non li vuole vedere. Se vedi qualcosa non girarti dall’altra parte”.
Lo spot video, nella versione in inglese, verrà trasmesso tramite alcuni maxischermi della città di New York a Times Square e tramite schermi digitali all’interno di alcune strutture ospedaliere americane.
L’incontro a New York
Ad aprire l’incontro il professore Fabio Finotti, che ha letto il messaggio di apprezzamento dell’Onorevole Maria Teresa Bellucci, Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociale: “A nome del Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, ringrazio per l’encomiabile lavoro svolto gli Istituti da voi rappresentati. Da psicologa e psicoterapeuta, sono pienamente consapevole delle gravi ripercussioni, a breve e a lungo termine, che la violenza provoca in età̀ evolutiva, ma ancor di più̀, da rappresentante del Governo in carica, non posso non ricordare il dovere di tutela che uno Stato ha nei confronti di tutte le persone di minore età̀, in particolare se esposte a una qualsiasi forma di maltrattamento”.
La scelta di esportare negli Usa la campagna “Invisibile agli occhi” è stata motivata dal console generale di New York, Fabrizio Di Michele: “Lo Stato di New York ha una delle legislazioni più avanzate degli Stati Uniti in tema di violenza sui minori, ciò malgrado, anche per ragioni sociali, non è immune da seri problemi di violenza ai minori, soprattutto domestica. La mobilitazione di altissimo livello che gli organizzatori di questa iniziativa sono stati in grado di garantire è un segnale, da questa parte dell’Atlantico, di quanto sul serio venga presa questa tematica”.
Il fenomeno della violenza sui minori è difficilmente indagabile, sia per meccanismi culturali di negazione, sia perché́, nella maggior parte dei casi, i maltrattamenti si verificano in ambito inter e intrafamiliare, con relativa connivenza dei familiari stessi. Un ruolo importante nell’intercettazione del fenomeno è svolto dagli ambienti in cui i minorenni sono soliti trascorrere del tempo a vario titolo: ricreativo, sportivo, culturale.
“Oggi parliamo di avanguardia del diritto dei bambini di essere protetti da qualsiasi abuso – ha detto Federica Giannotta, Responsabile Advocacy e Programmi Italia Terre des Hommes Italia. L’esperienza maturata negli anni ci insegna che è fondamentale elaborare risposte efficaci e la collaborazione di tutti gli attori impegnati per la promozione dei diritti dell’infanzia: dalle Istituzioni alle aziende ospedaliere, dal mondo della scuola alla società civile e alle famiglie”.
A entrare nel vivo del dibattito, il professore Enrico Parano, pediatra e responsabile dell’Irib CNR CT, nonché mente creativa dell’evento: “Gli abusi, specialmente se reiterati nel tempo, permangono sul DNA del minore e hanno un riflesso devastante sul suo sviluppo psico-fisico, neurologico e comportamentale. Queste alterazioni epigenetiche sono potenzialmente reversibili, grazie ad interventi esterni e terapie mirate, ma possono anche stabilizzarsi ed essere trasferite geneticamente alle generazioni successive. Sappiamo, infatti, che un bambino che subisce maltrattamenti, crescendo tende a sviluppare, più frequentemente rispetto agli altri, comportamenti devianti e tendenza a reiterare nei confronti di terzi gli abusi subiti nell’infanzia”.
“Invisibile agli occhi” negli Usa, l’intervento del vicedirettore del QdS Raffaella Tregua
Il ruolo di professionisti e specialisti, che accompagnano la crescita dei bambini, è stato evidenziato da Vito Pavone, direttore della Scuola Specializzazione Ortopedia e Traumatologia dell’Università di Catania: “È inammissibile, oggi, non conoscere e riconoscere un bimbo abusato. Per questo è fondamentale introdurre in Italia dei precorsi didattici professionali rivolti a tutti i settori sanitari, ampliarli a tutte le scuole di specializzazione, come già fatto in molti altri paesi del Nord Europa, in Giappone e negli Stati Uniti”.
A sostegno dell’iniziativa “Invisibile agli occhi” sono intervenute diverse realtà imprenditoriali, tra cui anche il Quotidiano di Sicilia in qualità di media partner. “L’informazione – ha detto Raffaella Tregua, vicedirettore del QdS – ha un ruolo essenziale nel formare il pensiero e la coscienza collettiva affinché́ aumenti la consapevolezza dell’opinione pubblica su un tema delicato come quello della violenza sui minori e si approdi man mano a un cambiamento sociale e culturale”.
Non è mancato il messaggio di saluto del neoeletto sindaco di Catania, Enrico Trantino: “Abbiamo deciso di patrocinare questa campagna di sensibilizzazione partendo dalle nostre scuole, promuovendo incontri di formazione rivolti ai docenti scolastici, che rappresentano gli interlocutori principali per poter captare i primi segnali, i cosiddetti campanelli d’allarme, suggestivi di fenomeni di maltrattamento e abuso. L’arte del conoscere rappresenta una delle nostre armi migliori per contrastare questa tremenda piaga sociale. Gli abusi sui minori possono essere prevenuti attuando sinergicamente diverse strategie e iniziative rivolte al contrasto, alla sensibilizzazione e all’informazione collettiva”.
I dati della violenza sui minori dell’OMS
Un bambino su due al mondo subisce violenza ogni anno: è questo il dato che emerge dal report 2020 dell’Organizzazione mondiale della Sanità, elaborato sulla analisi di dati forniti da ben 155 Paesi e pubblicato a maggio 2020 dall’Ufficio del Rappresentante Speciale sulla violenza sui Bambini al Segretariato Generale delle Nazioni Unite.
Ogni anno un miliardo di bambini è vittima di violenza e sono 40.150 i bambini che muoiono a seguito di tali abusi. A ciò si aggiunga che, secondo i dati riportati nel dossier “Keeping the promise. Ending violence against children by 2030”, i bambini con disabilità sono quattro volte più̀ esposti alla violenza, rispetto ai loro coetanei, così come maggiore è la violenza verso coloro che appartengono a famiglie e comunità̀ che si trovano in grave situazione di povertà̀.
In Italia, ogni 1000 bambini residenti, 45 sono seguiti dai servizi sociali e sono quindi 401.766 gli interventi che sono stati attivati. Più nel dettaglio, i dati evidenziano una differenza significativa fra le varie aree geografiche del nostro Paese in quanto via via che si scende da Nord a Sud la prevalenza dei minorenni in carico ai Servizi diminuisce: 58 su 1.000 al Nord contro i 29 su 1.000 del Sud, mentre il Centro si attesta su 40 minorenni su 1.000.
Un aspetto fondamentale per l’analisi del fenomeno della violenza ai danni dei bambini e degli adolescenti è rappresentato dall’epidemiologia delle forme di maltrattamento subìto. La tipologia prevalente di maltrattamento è rappresentata dalla patologia delle cure – che comprende anche l’incuria e la trascuratezza – di cui è vittima il 40,7% dei minorenni. A seguire altre forme di maltrattamento sono rappresentate dalla violenza assistita (32,4%), il maltrattamento psicologico (14,1%), il maltrattamento fisico (9,6%) e abuso sessuale (3,5%).
Nella stragrande maggioranza dei casi (91,4%), gli autori di maltrattamento sono familiari, complice la connivenza e la reticenza.
L’Oms ci porta a riflettere sull’impatto che tali abusi hanno sul benessere fisico, psicologico e sociale delle vittime, sul loro sviluppo: un bambino che subisce maltrattamenti e abusi, infatti, tende a sviluppare più̀ frequentemente rispetto agli altri, malattie croniche, malattie cardiache, obesità̀, problemi di salute mentale, disturbi da uso di droghe legali e illegali.