Nel giro di 18 ore si sono registrate 100 scosse nei Campi Flegrei. Nel primo pomeriggio di venerdì 16 agosto sono iniziati i fenomeni.
Continua lo sciame sismico nei Campi Flegrei pure in data odierna. Così come comunicato dall’Osservatorio Vesuviano nel giro di 18 ore si sono registrate 100 scosse e la magnitudo massima raggiunta è di 2.8 a Napoli. Nel primo pomeriggio di venerdì 16 agosto sono iniziati i fenomeni. Non ci sarebbero danni a persone o a cose.
Sintesi dell’ultimo bollettino mensile: 668 terremoti a luglio
“Durante il mese di luglio 2024 nell’area dei Campi Flegrei sono stati registrati 668 terremoti con una Magnitudo massima=4.0±0.3 – si legge sul sito dell’INGV – Osservatorio Vesuviano -. Di questi, 612 eventi (il 92% del totale) hanno avuto una magnitudo minore di 1.0 o non determinabile a causa della bassa ampiezza del segnale non chiaramente distinguibile dal rumore di fondo, 45 eventi (il 7% del totale) hanno avuto una magnitudo compresa tra 1.0 e 1.9, 8 eventi (l’1.20% del totale) hanno avuto una magnitudo compresa tra 2.0 e 2.9, 2 eventi (lo 0.30% del totale) hanno avuto una magnitudo compresa tra 3.0 e 3.9 e 1 evento (lo 0.15 % del totale) ha avuto una magnitudo ≥4.0″.
La localizzazione
“In totale sono stati localizzati 422 eventi (circa il 63% di quelli registrati), ubicati prevalentemente tra Pozzuoli, Agnano, l’area Solfatara-Pisciarelli, Bagnoli e nel Golfo di Pozzuoli, con profondità concentrate nei primi 3 km e profondità massima di circa 4.8 km – prosegue -. Dalla metà di aprile 2024 il valore medio della velocità di sollevamento nell’area di massima deformazione è di circa 20±3 mm/mese alla stazione GNSS di Rione Terra (RITE).
Il sollevamento registrato alla stazione GNSS di RITE è di circa 131 cm da novembre 2005, di cui circa 13 cm da gennaio 2024. I valori massimi di temperatura superficiale della serie temporale IR nelle aree di Pisciarelli e Solfatara mostrano andamenti stabili.
I parametri geochimici confermano i trend pluriennali di riscaldamento e pressurizzazione del sistema idrotermale. Il flusso di CO2 dal suolo nell’area della Solfatara si conferma essere elevato, stimato in circa 5000 t/d, valori comparabili a quelli che si ritrovano nel plume di vulcani attivi a degassamento persistente”.