Cantante uccisa, il racconto del marito, corpo nascosto ai figli - QdS

Cantante uccisa, il racconto del marito, corpo nascosto ai figli

Cantante uccisa, il racconto del marito, corpo nascosto ai figli

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lunedì 08 Febbraio 2021

La confessione di Salvatore Baglione: "Ho preso un coltello che avevo portato dal lavoro e custodito nel pensile della cucina e ho colpito mia moglie mentre era seduta nel water".

“Mi ero accorto che la sera
prima mia moglie mandava messaggi a qualcuno. Lei mi ha confermato che stava
chattando con il suo amante. A questo punto le ho chiesto di lasciarlo e di
tornare insieme. Ma lei mi ha detto che non mi amava più che mi voleva
lasciare. E poi mi ha insultato. A qual punto ho preso un coltello che avevo
portato dal lavoro e custodito nel pensile della cucina e ho colpito mia moglie
mentre era seduta nel water”.

Lo ha messo a verbale, interrogato dal pm Federica Paiola e dal capitano dei carabinieri Simone Calabrò, Salvatore Baglione, 37 anni, accusato di aver ucciso ieri a Palermo la moglie cantante neomelodica Piera Napoli, 32 anni. La coppia era sposata da 14 anni. Ha tre figli uno di 14 e due gemelli di 11 anni. Secondo il racconto dell’indagato da quattro mesi lui e la donna litigavano.

“Due settimane fa è arrivata la
polizia – ha raccontato Baglione difeso dall’avvocato Daniele Lo Piparo – Mia
moglie non mi voleva fare entrare. Sono andato via da casa e ho dormito in
macchina tre giorni”. Secondo la deposizione dell’uomo i due non dormivano
più nello stesso letto. La vittima dormiva con il figlio di 14 anni e lui in
una stanzetta. Ieri mattina in casa c’era il figlio di 14 anni che dormiva
nella camera matrimoniale. Uno dei figli gemelli era dai nonni da alcuni
giorni. L’altro giocava fuori con alcuni amici. Baglione ha cercato nuovamente
ieri mattina di ricomporre il matrimonio. Poi il raptus omicida.

“Ho coperto il corpo di mia moglie per non farlo vedere ai miei figli e ho
svegliato mio figlio di 14 anni e l’ho accompagnato in casa dei nonni – ha
detto agli inquirenti – Poi sono tornato a prendere l’altro figlio che stava
giocando fuori che non avevo trovato. Ai bambini ho detto che la madre era
uscita”.

“Davanti ai miei figli non ho
detto nulla – ha continuato Baglione – Non ho chiamato il 118 subito dopo
l’accoltellamento perché non capivo più niente e avevo la testa solo a portare
via i miei figli e a non fargli vedere niente. Appena finito di accoltellarla
ho visto che lei non si muoveva ed era per terra, quindi sono uscito dal bagno
passando dalla cucina e sono uscito nel locale lavanderia, che è una veranda
esterna pertinenza dell’abitazione, per pulirmi.

Mia moglie era riversa sul pavimento
tra il water e la finestra del bagno. Prima di andare nel locale lavanderia ho
messo il coltello sul soppalco del camerino. Sono uscito nel locale lavanderia,
mi sono sciacquato mi sono tolto un maglione grigio che avevo addosso poiché
era sporco di sangue e l’ho lasciato nella lavanderia”.

Poi Baglione ha preparato la valigia per
costituirsi e si è presentato ai carabinieri della stazione Uditore. Sapeva già
che sarebbe finito in carcere.

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