Cantiere Catania, le grandi opere che cambieranno la Città - QdS

Cantiere Catania, le grandi opere che cambieranno la Città

Cantiere Catania, le grandi opere che cambieranno la Città

sabato 19 Giugno 2021

Viabilità Ulisse-Archi, interramento dei binari, risanamento di Corso dei Martiri e metropolitana: il terzo monitoraggio del QdS sulle infrastrutture fondamentali per il futuro dell'area urbana etnea

Il Comune in dissesto, un anno e mezzo di pandemia eppure, a Catania, sono tantissime le opere pubbliche di una certa rilevanza che si stanno portando avanti. Alcune avviate decenni fa, altre più recenti: al termine dei cantieri che costellano la città dell’Elefante, da Ognina all’aeroporto, Catania avrà un volto diverso.

Parliamo del risanamento di San Berillo vecchio, il corso Martiri della Libertà che, dopo oltre cinquant’anni sta procedendo a passi sempre più spediti, ma anche della metropolitana cittadina, finanziata fino all’aeroporto e cresciuta, nell’ultimo decennio, in termini di chilometri, fermate e passeggeri. Fino ad arrivare alla viabilità di scorrimento, opera più recente nata dall’ufficio emergenza traffico dell’allora sindaco Umberto Scapagnini passando, infine, per il raddoppio ferroviario con interramento dei binari che attraversano la città. Opere milionarie che dovrebbero cambiare il volto della città e di cui abbiamo parlato con l’assessore ai Lavori pubblici del Comune etneo, Enrico Trantino, per conoscere lo stato dell’arte e i tempi di realizzazione.

corso martiri Un-nuovo-volto-per-catania

Corso dei Martiri, ferita da sanare

L’annuncio della pubblicazione del bando di gara per la realizzazione del parcheggio multipiano in piazza della Repubblica è di qualche giorno fa: si tratta della seconda opera di urbanizzazione primaria dopo le aree a verde realizzate qualche anno fa. “La realizzazione del parcheggio è importante – afferma Trantino: noi speriamo che, a questo punto, possa fungere da volano per invogliare i privati per realizzare le altre opere, secondo il progetto di Mario Cucinella che è stato realizzato per loro. Diciamo che la riqualificazione di corso Martiri della Libertà per noi costituisce il pilastro del nuovo assetto urbanistico della città – continua l’assessore – perché finalmente diamo il via a qualcosa che, da oltre 70 anni, è rimasta una zona grigia, quella famosa ferita di cui tutti parlano. Creando una connettività con il vecchio San Berillo, immaginiamo che finalmente si possa riprendere tutta la storia del centro storico catanese”.

Il bando, del valore di 13,874 milioni di euro, iva compresa, “conclude- si legge nella nota inviata da Palazzo degli Elefanti, una complessa procedura stabilita nella convenzione urbanistica stipulata il 16 novembre del 2012, tra il Comune di Catania e i privati proprietari delle aree, a cui spetta l’onere del finanziamento, quale opera di urbanizzazione primaria”.

Il parcheggio interrato multipiano, a tre livelli, avrà una superficie complessiva interna di 10.900 mq e sarà capace di contenere 334 posti auto; il corrispondente verde attrezzato di 7.895 mq, un vero e proprio nuovo parco cittadino, dovrà essere realizzato secondo innovativi sistemi di valorizzazione ambientale e tutela della sostenibilità.

Secondo le previsioni dei tecnici, se non sorgeranno particolari intoppi, l’apertura del cantiere nel vecchio San Berillo, potrebbe concretizzarsi prima di fine anno. Quanto dureranno? Nel verbale di gara si parla di 733 giorni, due anni. Quindi ipotizzando la partenza al primo dicembre 2021, l’opera – senza intoppi – potrebbe essere completata prima della fine del 2023.

Il “nodo Catania”

Del riordino della zona costiera per riqualificare per riunire la città e il mare e mettere a sistema un insieme di aree tra loro, si parla da tempo. Il Waterfront e il cosiddetto “Nodo Catania” tengono banco in città da tanti anni. Scongiurata l’idea di eliminare gli Archi della Marina, grazie all’azione del sindaco Raffaele Stancanelli, iniziativa poi proseguita dall’ex primo cittadino Enzo Bianco, resta da capire quale sarà l’assetto della città, dopo la presentazione del progetto sul Waterfront che ha vinto il concorso di idee bandito appositamente, si attendono gli sviluppi dell’opera. Che dovrebbe cambiare il volto di Catania da piazza Europa fino al Faro Biscari, con l’interramento della stazione ferroviaria e la “liberazione” dell’area alle spalle del porto Rossi, con benefici anche per l’aeroporto che potrà realizzare la nuova pista.

Abbiamo parlato con Rete ferroviaria per capire a che punto è l’opera. “È in corso di sviluppo il Progetto di Fattibilità Tecnico Economica, che sarà completato entro il mese di settembre e quindi inviato al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici – ci riferiscono da Rfi. Gli Archi della Marina non saranno più utilizzati per l’esercizio ferroviario – continuano – per cui le scelte sulla conservazione e sul loro riutilizzo saranno condivise con il Comune di Catania. Il prossimo passo prevede lo sviluppo del progetto definitivo, che, una volta approvato, sarà mandato in gara per poter avviare i lavori entro il 2023”.

Insomma, qualcosa si muove anche su questo fronte. Come conferma l’assessore Trantino. “È stato definito il nodo Catania per quanto riguarda il progetto che deve essere presentato al Ministero per poter trovare il finanziamento – spiega il rappresentante della giunta comunale: abbiamo concordato anche alcune soluzioni progettuali con Rfi che abbiamo fatto incontrare con i realizzatori del progetto che ha vinto il concorso sul Waterfront, proprio per far mettere in connessione queste varie idee progettuali e vedere come possono chiudersi”. Ad aggiudicarsi il concorso è stato il raggruppamento temporaneo di imprese Park Associati Srl di Milano – Consorzio stabile di ingegneria R1 s.c.a.r.l. di San Giovanni la Punta – società cooperativa Coprat di Mantova.

Restano le incognite relative al finanziamento. “Stiamo valutando il da farsi insieme al sindaco che dovrà intermediare con il Ministero delle Infrastrutture per garantire il finanziamento – dice ancora Trantino – intercettando risorse liberate dal Pnrr”. Nel complesso l’intero nodo Catania, con l’interramento dei binari e liberazione degli Archi della marina, dovrebbe essere ultimato entro il 2028.

Viabilità di scorrimento Ulisse-Europa

Il progetto è stato immaginato per liberare il lungomare etneo dal traffico veicolare, durante le sindacature di Umberto Scapagnini, ma negli anni ha subito numerosi rallentamenti. È diviso in due lotti: il tratto piazza Europa – via del Rotolo, per cui stata affidata la progettazione della viabilità di scorrimento al raggruppamento di imprese Rpa Srl – Engineering Group Srl per un importo contrattuale di 257.871 euro (ditta contattata dal QdS ma che preferisce non rilasciare dichiarazioni). E il secondo lotto, in fase avanzata di realizzazione ma bloccato per un problema relativo agli isolatori sismici.

“Ho spiegato al direttore dei lavori pubblici quanto alla stessa impresa – afferma Trantino – che il completamento di Via del Rotolo, non è un’opera pubblica ma è l’opera pubblica. Perché, nel momento in cui dobbiamo immaginare questa nuova visione della città che sarà, è chiaro che diventa indispensabile creare questa connessione con la Circonvallazione per chiudere il lungomare quanto meno da Piazza Tricolore fino a Piazza Mancini Battaglia”.

L’idea resta sempre quella, oltre che di snellire il traffico veicolare sul Lungomare, di abbattere il cavalcavia che nasconde il borgo marinaro di Ognina. “Purtroppo – prosegue il delegato del sindaco Pogliese – non ho potuto partecipare a un bando di 20 milioni di euro con cui avrei fatto abbattere il ponte di Ognina, perché non abbiamo ancora approvato il bilancio. Ma resta una possibilità: dobbiamo però aspettare nuove linee di finanziamento o una condivisione della Regione. Dico questo, a dimostrazione del fatto che per me il completamento di Via del Rotolo è sicuramente una delle priorità di questa amministrazione”.

Nello specifico, per quanto riguarda l’opera in corso, ci sono novità: il problema degli isolatori sismici sembra risolto. “Li stanno realizzando – dice Trantino. La ditta ha 600 giorni di lavoro per il completamento dell’opera e hanno iniziato una quarantina di giorni fa”.

(in grandissimo ritardo, avrebbe dovuto essere pronta a marzo di quest’anno). Tempi più lunghi, invece, per il primo segmento (Europa-Rotolo). La progettazione dovrebbe concludersi, da regolamento di gara, prima della fine dell’estate. Poi si dovrà procedere con alcuni espropri e dunque con il bando per i lavori. Tutta la procedura dovrà essere espletata entro dicembre 2023, pena la perdita dei fondi del “Patto per Catania”.

Metropolitana, da Paternò all’Aeroporto

È l’opera pubblica che procede più speditamente. Soprattutto nell’ultimo decennio ha avuto uno sviluppo tale rientrare nelle best practice individuate dalla Commissione europea per la comunicazione degli interventi più simbolici tra quelli finanziati col contributo di fondi comunitari. La metropolitana cittadina cresce e lo farà ancora: recentemente, infatti, è stato nominato il commissario governativo, il già commissario Fce Virginio Di Giambattista, per snellire le procedure per realizzare sia la tratta fino a Paternò che quella fino all’aeroporto.

L’investimento è di 1 miliardo e 116 milioni di fondi Fsc e Po-Fesr, oltre che del Pnrr che aggiunge 317 milioni da utilizzare entro il 2026. Il piano è stato illustrato all’inizio di maggio alla presenza del sottosegretario ai Trasporti, Giancarlo Cancelleri, del direttore generale della Ferrovia circumetnea, Salvatore Fiore, insieme al sindaco di Catania, Salvo Pogliese e a quello del comune etneo, Nino Naso.

La tratta in questione, che va dal Comune di Misterbianco a quello di Paternò, potrà contare dunque su un finanziamento di 317 milioni di euro, che si aggiungono ai 115 milioni già disponibili per la Misterbianco-Belpasso, che erano già inseriti nel Fondo di sviluppo e coesione per le infrastrutture. I lavori dovrebbero partire il prossimo anno: la nuova tratta disporrà di cinque nuove stazioni: Gullotta, Piano Tavola, Valcorrente, Giaconia e Ardizzone, per un totale di 11,5 chilometri, a cui si aggiungerà un People Moover, ovvero il mezzo che consentirà il collegamento tra il centro di Paternò e la nuova fermata della metropolitana, collocata in periferia.

E il 2026 è anche l’anno in cui si prevede il completamento della tratta Stesicoro- aeroporto, in corso di realizzazione. Nel frattempo, procede l’ultimazione della tratta Nesima-Monte Po, lunga circa 1,7 chilometri e la cui ultimazione è prevista entro l’anno e la messa in esercizio entro il 2022, e che comprenderà le stazioni Fontana, con ingresso diretto all’ospedale Garibaldi di Nesima, e Monte Po.

Ancora si attende per l’apertura della fermata Cibali: entro giugno, stando a quanto assicurato dal direttore generale della Ferrovia Circumetnea Salvo Fiore. “La fermata di Cibali, che ha avuto noti intoppi è finita. Mancano dieci giorni circa e poi procederemo con le verifiche funzionali. Come avevamo annunciato – continua Fiore – apriremo di certo entro il mese di giugno”.

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