Caos Commissioni in Consiglio: ennesima bufera politica a Gela - QdS

Caos Commissioni in Consiglio: ennesima bufera politica a Gela

Caos Commissioni in Consiglio: ennesima bufera politica a Gela

martedì 20 Luglio 2021

Il parere espresso dal segretario generale, Loredana Patti, non lascia spazio a interpretazioni: le nuove griglie non rispettano il criterio della rappresentanza proporzionale all’interno dell’Aula

GELA (CL) – La composizione delle Commissione consiliari continua ad agitare la maggioranza.

Ad alimentare ancor di più la tensione ci ha pensato il parere del segretario generale del Comune, Loredana Patti, che si è pronunciata a seguito delle perplessità esternate da una parte della maggioranza sulla delibera votata il 22 giugno scorso in merito alle Commissioni consiliari permanenti.

Nel documento arrivato sul tavolo del presidente del Consiglio, Salvatore Sammito, il segretario generale sostiene che la votazione non avrebbe potuto essere espressa con voto segreto e non sarebbe stato rispettato il principio della rappresentanza proporzionale tra maggioranza ed opposizione. Il segretario, nel suo lungo e circostanziato parere, dà in ragione alla maggioranza sul criterio della rappresentanza proporzionale, aggiungendo che anche la griglia presentata dal presidente del Consiglio rispettava quel criterio. Da qui la necessità di modificare lo Statuto comunale e lo stesso Regolamento votato nelle scorse settimane.

Nell’attesa di una nuova decisione da parte del Consiglio comunale, secondo i rappresentanti della maggioranza, le griglie dovrebbero essere sospese in autotutela. “Il confine – hanno scritto in una nota – tra ciò che è democratico all’interno dell’Assise civica e il suo contrario, spesso è determinato da ciò che è consentito dalle norme che regolano la vita consiliare politica. Abbiamo atteso che il segretario generale si pronunciasse sulla difformità delle nuove griglie presentate in Consiglio, votate con voto segreto. Il suo pronunciamento dissipa ogni dubbio dichiarando la non corrispondenza delle nuove Commissioni consiliari e quindi delle griglie allora presentate e votate, al principio della proporzionalità”.

“La modalità della votazione col voto segreto – hanno aggiunto – la dice lunga su un principio della democrazia inteso al rovescio, dove si ha la tendenza a nascondersi e non assumersi le responsabilità sulle scelte. Avremmo potuto fare ostruzionismo politico, ma questo avrebbe mortificato il nostro fine che è esistere sapendo di non infrangere il Regolamento o lo Statuto, né di tentare di farlo e senza prestare il fianco ad attacchi in rivendicazione di una qualche forma di potere”.

“Il pronunciamento del segretario generale – hanno concluso – legittima i nostri dubbi e fa chiarezza determinando che sì, le nuove Commissioni non corrispondono al principio della proporzionalità e chi ha permesso la loro votazione e il loro insediamento ha agito sovvertendo le normali regole giuridiche della vita consiliare. Il presidente del Consiglio comunale non può permettere che le Commissioni contravvengano ai principi del Regolamento e dello Statuto, di cui è garante”.

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